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Le strutture galattiche osservabili in questo settore celeste non formano un unico complesso, ma sono in realt\u00e0 diversi complessi separati da alcune migliaia di [[anni luce]] e appaiono sulla nostra linea di vista in successione uno dietro l'altro.<ref name=\"Cassiopeia\">{{cita libro|coautori=M\u00e1ria Kun|titolo=Star Forming Regions in Cassiopeia|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008hsf1.book..240K|formato=pdf|editore=Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky ASP Monograph Publications, Bo Reipurth|anno=2008|mese=dicembre|volume=1|pagine=24|isbn=978-1-58381-670-7}}</ref>\n\nLa regione pi\u00f9 prossima alla Terra si trova sul margine esterno del [[Braccio di Orione]], il braccio di spirale secondario su cui si trova anche il [[sistema solare]]:<ref name=\"OBcensus\"/> \u00e8 composta per lo pi\u00f9 da grossi addensamenti di [[nebulosa oscura|nebulose oscure]] congiunte col [[Complesso nebuloso molecolare di Cefeo|sistema di Cefeo]], situate in una posizione molto settentrionale rispetto al [[piano galattico]] e osservate per la prima volta da [[Edwin Hubble]].<ref name=\"Cep\"/>\n\nLe aree maggiormente visibili, nonch\u00e9 molto pi\u00f9 estese, si trovano sul [[Braccio di Perseo]], il braccio immediatamente pi\u00f9 esterno al nostro, a una distanza di oltre 7000 anni luce; a differenza della precedente, questa regione non ci appare oscurata, poich\u00e9 giace quasi esattamente sul piano galattico, dove la linea di vista ci appare pi\u00f9 sgombra in questa direzione. Qui si trovano alcune estese associazioni OB particolarmente brillanti,<ref name=\"Giants\"/> alcune delle quali associate ad [[ammasso aperto|ammassi aperti]] ben noti, come [[M103 (astronomia)|M103]] e [[NGC 457]], oltre a grandi complessi nebulosi, visibili specialmente sul lato orientale della costellazione e connessi con il  celebre [[Ammasso Doppio]] di [[Perseo (costellazione)|Perseo]].<ref name=\"clusters\"/><ref name=\"W3\"/> Semplice. No?\n\n==Osservazione==\nLe regioni di formazione stellare di Cassiopea si trovano in direzione del tratto pi\u00f9 settentrionale della [[Via Lattea]], molto in profondit\u00e0 nell'[[emisfero boreale]], nell'omonima costellazione; tuttavia, nonostante le grandi dimensioni, neppure le loro strutture pi\u00f9 brillanti sono individuabili ad [[occhio nudo]] o con l'ausilio di piccoli strumenti: in questo tratto, infatti, le stelle luminose sono scarse e i campi stellari di fondo sono meno ricchi rispetto ad altre aree del piano galattico; persino la stessa scia luminosa della Via Lattea appare fortemente irregolare e attraversata da grandi bande oscure, a causa della presenza di grossi banchi di polveri oscure che ne schermano la luce retrostante.\n\nTrovandosi a una [[declinazione (astronomia)|declinazione]] molto settentrionale, attorno ai 65\u00b0N, la costellazione di Cassiopea (e con essa le sue regioni nebulose) si mostra [[circumpolare]] da gran parte dell'emisfero nord; Cassiopea \u00e8 una delle figure pi\u00f9 classiche delle sere autunnali boreali, quando si presenta allo [[zenit]] in [[Canada]], [[Europa settentrionale]] e [[Russia]]. Dall'emisfero australe, invece, la visione \u00e8 penalizzata e per gran parte delle sue regioni resta sempre al di sotto dell'orizzonte, senza mostrarsi mai.<ref name=\"uranom\">Come si evince da: {{cita libro | cognome= Tirion, Rappaport, Lovi | titolo=Uranometria 2000.0 - Volume I - The Northern Hemisphere to -6\u00b0| editore=Willmann-Bell, inc.| citt\u00e0=Richmond, Virginia, USA | anno=1987 | isbn=0-943396-14-X}}</ref><ref>Una declinazione di 60\u00b0N equivale ad una distanza angolare dal polo sud celeste di 30\u00b0; il che equivale a dire che a nord del 30\u00b0N l'oggetto si presenta circumpolare, mentre a sud del 30\u00b0S l'oggetto non sorge mai.</ref>\n\nLe regioni di formazione stellare in Cassiopea pi\u00f9 vicine a noi si trovano alcuni gradi a nord dell'equatore galattico. Nessun loro oggetto \u00e8 individuabile senza l'ausilio di un [[telescopio]]: infatti si tratta per lo pi\u00f9 di addensamenti di nebulose oscure, in cui spicca di tanto in tanto qualche bozzolo luminoso che [[nebulosa a riflessione|brilla di riflessione]] a causa di una o pi\u00f9 stelle vicine; le associazioni di stelle giovani sono allo stesso modo oscurate, al punto che il tratto di cielo in cui sarebbero dovute essere visibili appare come fosse una regione lontana dalla scia chiara della Via Lattea.<ref name=\"Cep\"/> Diversamente, tutte le regioni stellari del Braccio di Perseo, a oltre 8000 anni luce di distanza, sono perfettamente osservabili anche con un binocolo o un [[telescopio amatoriale]], grazie alla loro posizione sull'equatore galattico, molto meno oscurato: cos\u00ec, la maggior parte degli ammassi aperti visibili in Cassiopea, come il celebre [[M103 (astronomia)|M103]], [[NGC 457]] e [[NGC 663]], si trova in questo braccio di spirale,<ref name=\"OB8\"/> come pure alcune delle nebulose pi\u00f9 conosciute del cielo boreale, la [[IC 1805|Nebulosa Cuore]] e la [[IC 1848|Nebulosa Anima]], connesse a un'estesa regione di formazione stellare.<ref name=\"W3\"/>\n\n===Nelle epoche precessionali===\n[[Immagine:Precession N.png|thumb|Moto di precessione e spostamento del [[polo nord celeste]] nel corso dei millenni; la stella luminosa in basso \u00e8 [[Vega]].]]\nA causa del fenomeno conosciuto come [[precessione degli equinozi]], le coordinate celesti di stelle e costellazioni possono variare sensibilmente, a seconda della loro distanza dal [[polo nord]] e [[Polo sud|sud]] dell'[[eclittica]].<ref name=\"prec\">{{cita web | titolo=La precessione | url=http://www-istp.gsfc.nasa.gov/stargaze/Iprecess.htm | accesso=30 aprile 2008}}</ref><ref name=\"prec2\">{{cita web | titolo=Corso di astronomia teorica - La precessione | url=http://www.astroarte.it/astronomia/corso/precessione.htm | accesso=2 maggio 2008 | urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080804115523/http://www.astroarte.it/astronomia/corso/precessione.htm | dataarchivio=4 agosto 2008 | urlmorto=s\u00ec }}</ref>\n\nIl tratto di Via Lattea della costellazione di Cassiopea si trova attualmente a circa 0h di [[ascensione retta]], che equivalgono al punto in cui l'[[eclittica]] interseca l'equatore celeste ([[equinozio]]); l'intersezione delle 18h con l'eclittica corrisponde al [[solstizio]] del 22 dicembre, quelle delle 6h col solstizio del 21 giugno.\n\nIn questa fase precessionale il complesso di Cassiopea tende ad assumere delle declinazioni sempre pi\u00f9 settentrionali.<ref>Per determinare ci\u00f2 \u00e8 sufficiente analizzare le due coordinate fornite dal [http://simbad.u-strasbg.fr/simbad/sim-basic?Ident=IC+1318&submit=SIMBAD+search SIMBAD] per gli equinozi vernali del [[1950]] e del [[2000]], per un oggetto qualunque appartenente a questa costellazione.</ref> Quando, fra circa 5000 anni, il complesso si trover\u00e0 alle 6h di ascensione retta, raggiunger\u00e0 il punto pi\u00f9 settentrionale: in quell'occasione, si trover\u00e0, come si vede nell'immagine a lato, a pochi gradi dal [[polo nord celeste]], poich\u00e9 quest'ultimo si trover\u00e0 in direzione della vicina costellazione di Cefeo.\n\n==Ambiente galattico e linea di vista==\nIl tratto di Via Lattea in direzione di Cassiopea mostra evidentissime tracce di oscuramento causate da grandi nubi di polveri, specialmente nel lato pi\u00f9 settentrionale; questo sistema di nubi \u00e8 lo stesso visibile nell'adiacente costellazione di Cefeo, di cui rappresenta il naturale proseguimento verso est. Il sistema nebuloso pi\u00f9 vicino a noi in questa direzione, nonch\u00e9 il principale responsabile dell'oscuramento, si trova a poco pi\u00f9 di 900 [[anni luce]]<ref name=\"Cep\">{{cita pubblicazione|autore=Grenier, I. A.; Lebrun, F.; Arnaud, M.; Dame, T. M.; Thaddeus, P.|titolo=CO observations of the Cepheus flare. I - Molecular clouds associated with a nearby bubble|url=http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=1989ApJ...347..231G|rivista=Astrophysical Journal|volume=347|pp=231-239|anno=1989|mese=dicembre|accesso=8 marzo 2009}}</ref><ref name=\"surveyMW\">{{cita pubblicazione|autore=Dame, T. M.; Ungerechts, H.; Cohen, R. S.; de Geus, E. J.; Grenier, I. A.; May, J.; Murphy, D. C.; Nyman, L.-A.; Thaddeus, P.|titolo=A composite CO survey of the entire Milky Way|url=http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=1987ApJ...322..706D|rivista=Astrophysical Journal|volume=332|pp=706-720|anno=1987|mese=novembre|doi=10.1086/165766|accesso=19 febbraio 2009}}</ref> e la sua estensione reale \u00e8 di circa 260 anni luce. Questa struttura appare connessa con un altro complesso, appena pi\u00f9 distante e pi\u00f9 esteso, noto come ''Nube di Cefeo''; al suo interno si trovano alcune sottostrutture, fra cui spicca un ben noto [[globulo di Bok]] che porta la sigla di [[catalogo astronomico|catalogo]] [[Sh2-136]] (in Cefeo): si tratta di un bozzolo oscuro evidente su uno sfondo debolmente nebuloso, delle dimensioni di circa 2 anni luce e al cui interno si trovano degli [[oggetto stellare giovane|oggetti stellari giovani]] in formazione.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Massi, F.; Codella, C.; Brand, J.; Di Fabrizio, L.; Wouterloot, J.|titolo=Outflows and jets from low mass protostars in Bok globules: the case of CB230|url=http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=2005MmSAI..76..400M|rivista=Memorie della Societ\u00e0 Astronomica Italiana|volume=76|p=40|anno=2005|accesso=8 marzo 2009}}</ref>\n\n[[Immagine:BraccioOrioneDettaglio2.png|upright=1.3|thumb|left|Mappa schematica della regione galattica fra il Sole e il complesso di Cefeo-Cassiopea.]]\nLa relazione di questi due oggetti con la [[Cintura di Gould]], ossia la fascia di stelle giganti visibile da [[Perseo (costellazione)|Perseo]] fino al gruppo di costellazioni meridionali facenti parte della [[Nave Argo (costellazione)|Nave Argo]], non \u00e8 stata ancora accertata: sebbene la velocit\u00e0 radiale indichi una relazione con una [[superbolla]] in espansione connessa alla Cintura, la sua posizione, piuttosto distaccata rispetto al piano in cui la Cintura giace, farebbe pensare ad una struttura separata e indipendente da essa.<ref name=\"Cep\" />\n\nOltre questo sistema di nubi oscuranti, si estende una regione meno ricca di complessi nebulosi, ma in cui si trova, a sud rispetto alla linea di vista di Cefeo, un'associazione OB piuttosto sparsa, nota come [[Regione di Lacerta OB1|Lacerta OB1]]; a una distanza di 2600 anni luce (800 parsec) giace una delle nubi molecolari giganti pi\u00f9 estese del nostro braccio di spirale: si tratta di una lunga cintura di polveri estesa per migliaia di anni luce in senso trasversale rispetto al braccio, formato dalla [[Fenditura del Cigno]] e [[Fenditura dell'Aquila|dell'Aquila]], che si connette con un'altra banda oscura, visibile in direzione di Cefeo, le cui propaggini si stirano fino a raggiungere Cassiopea.<ref name=\"Cep\" />\n\nNel bordo pi\u00f9 esterno del Braccio di Orione ricadono le aree del complesso di Cassiopea in senso stretto, dominate da un'associazione OB catalogata come Cassiopeia OB14;<ref name=\"OBcensus\">{{cita pubblicazione|autore=de Zeeuw, P. T.; Hoogerwerf, R.; de Bruijne, J. H. J.; Brown, A. G. A.; Blaauw, A.|titolo=A HIPPARCOS Census of the Nearby OB Associations|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1999AJ....117..354D|rivista=The Astronomical Journal|volume=117|numero=1|pp=354-399|anno=1999|mese=gennaio|doi=10.1086/300682|accesso=8 marzo 2009}}</ref> Gli [[ammasso aperto|ammassi aperti]] pi\u00f9 notevoli presenti nella zona sono [[Cr 463]] e [[ASCC 4]], il primo ben osservabile anche con un [[telescopio amatoriale]], mentre il secondo \u00e8 molto pi\u00f9 debole e disperso.<ref name=\"clusters\">{{cita pubblicazione|autore=Dias, W. S.; Alessi, B. S.; Moitinho, A.; L\u00e9pine, J. R. D.|titolo=New catalogue of optically visible open clusters and candidates|url=http://adsabs.harvard.edu/cgi-bin/nph-bib_query?bibcode=2002A%26A...389..871D|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=389|pp=871-873|anno=2002|mese=luglio|doi=10.1051/0004-6361:20020668|accesso=18 febbraio 2009}}</ref>\n\nAl di l\u00e0 del Braccio di Orione si estende il [[Braccio di Perseo]], uno dei bracci maggiori della [[Via Lattea]]; alcune delle pi\u00f9 grandi nebulose, come il complesso ''Cuore e Anima'', e [[associazione stellare|associazioni stellari]] visibili in Cassiopea appartengono a questo braccio di spirale.<ref name=\"W3\"/> In questa regione, ben distante dai complessi nebulosi del nostro braccio di spirale, si trovano alcune fra le associazioni OB pi\u00f9 brillanti in assoluto dell'intera Galassia: si tratta di Cassiopeia OB1, Cassiopeia OB2, Cassiopeia OB4, Cassiopeia OB5, Cassiopeia OB7 e soprattutto Cassiopeia OB6.<ref name=\"OBcensus\"/>\n\n==Struttura==\n[[Immagine:CepheusRegion.png|upright=1.2|thumb|Immagine mappata della costellazione di Cefeo, con evidenziate le strutture del complesso; le informazioni sono tratte dalla pubblicazione [http://adsabs.harvard.edu/abs/2008arXiv0809.4761K Star Forming Regions in Cepheus]. La conoscenza della struttura di questa regione \u00e8 fondamentale per comprendere le sue propaggini estese verso Cassiopea.]]\nLa regione di Cassiopea non presenta una struttura uniforme: infatti le regioni H II visibili in questo settore di volta celeste sono poste, come gi\u00e0 visto, a varie distanze; sul nostro braccio di spirale \u00e8 possibile distinguere due aree principali: la pi\u00f9 vicina, che \u00e8 anche la pi\u00f9 ridotta e oscura, alla distanza di 180-600 [[parsec|pc]], e la regione retrostante, pi\u00f9 ricca ed estesa, posta sul margine esterno del Braccio di Orione, distante 600-800 pc.<ref name=\"Cassiopeia\"/>\n\nLa regione cospicua pi\u00f9 prossima a noi in questa direzione, se si escludono le piccole nubi entro un raggio di 200 parsec, \u00e8 quella formata dalla naturale estensione del complesso di Cefeo. La locuzione ''Cepheus Flare'' (letteralmente il \"Brillamento di Cefeo\") fu coniata da Edwin Hubble per indicare l'area di cielo della parte centrale di Cefeo e settentrionale di Cassiopea priva di oggetti extragalattici, estesa dal piano galattico fino a delle regioni ad alte latitudini galattiche in cui il chiarore della Via Lattea ridiventa visibile, indicando dunque la presenza di una grande mole di polveri che oscura la nostra Galassia; la sua estensione \u00e8 compresa fra i 100\u00b0 e i 120\u00b0 di longitudine galattica.<ref name=\"survey\">{{cita pubblicazione|autore=Dobashi, Kazuhito; Uehara, Hayato; Kandori, Ryo; Sakurai, Tohko; Kaiden, Masahiro; Umemoto, Tomofumi; Sato, Fumio|titolo=Atlas and Catalog of Dark Clouds Based on Digitized Sky Survey I|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2005PASJ...57S...1D|rivista=Publications of the Astronomical Society of Japan|volume=57|numero=SP1|pp=S1-S368|anno=2005|mese=febbraio|accesso=10 marzo 2009}}</ref>\n\nUno studio sulla distribuzione dell'[[idrogeno]] neutro della regione ha rilevato la presenza, a circa 300-500 [[parsec]] (circa 1000-1600 [[anni luce]]) di due strutture di [[gas interstellare]] dinamicamente diverse poste a latitudini galattiche comprese fra +13\u00b0 e +17\u00b0, che si muovono alla velocit\u00e0 di circa 1,5 [[km/s]] l'una rispetto all'altra; probabilmente si tratta di regioni in espansione o in collisione.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Heiles, Carl|titolo=Observations of the Spatial Structre of Interstellar Hydrogen. I. High-Resolution Observations of a Small Region|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1967ApJS...15...97H|rivista=Astrophysical Journal Supplement|volume=15|p=97|anno=1967|mese=dicembre|doi=10.1086/190164|accesso=10 marzo 2009}}</ref> Nella regione \u00e8 stata inoltre scoperta una vasta area di continuum [[onde radio|radio]], chiamata poi Anello III (''Loop III''), centrata alle coordinate galattiche l=124\u00b12\u00b0; b=+15\u00b13\u00b0 ed estesa per ben 65\u00b0, che potrebbe essere stata creata da una serie di esplosioni di [[supernova]]e; questa [[superbolla|struttura a bolla]] in movimento indica inoltre che il [[mezzo interstellare]] \u00e8 interessato da dinamiche energetiche vigorose: la vasta gamma di movimenti diversi riscontrati potrebbe essere un riflesso dell'azione di diverse [[Onda d'urto (fluidodinamica)|onde d'urto]].<ref>Berkhuijsen, E. M. 1973, A&A, 24, 143</ref>\n\nLe regioni poste invece al di l\u00e0 del nostro braccio di spirale sono molto pi\u00f9 estese e complesse, nonch\u00e9 molto meno note a causa della loro grande distanza (oltre 7000 anni luce) e dell'oscuramento di alcune delle sue aree; il braccio di spirale a cui appartengono, il Braccio di Perseo, \u00e8, assieme al [[Braccio Scudo-Croce]], uno dei due bracci di spirale maggiori della Via Lattea. Le strutture pi\u00f9 appariscenti sono di gran lunga le estese associazioni OB, il risultato di intensi fenomeni di formazione stellare ancora in atto, e la [[stella Ae/Be di Herbig]] MWC1080, uno degli astri di questa classe maggiormente noti e studiati.<ref name=\"OMW\"/><ref>{{cita pubblicazione|autore=Garmany, C. D.; Stencel, R. E.|titolo=Galactic OB associations in the northern Milky Way Galaxy. I - Longitudes 55 deg to 150 deg|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1992A%26AS...94..211G|rivista=Astronomy and Astrophysics Supplement Series|volume=94|numero=2|pp=211-244|anno=1992|mese=agosto|accesso=11 maggio 2009}}</ref> Il complesso pi\u00f9 notevole di questo braccio in direzione di Cassiopea \u00e8 quello delle Nebulose Cuore e Anima, note anche come W3/W4/W5, a cui sono legate due massicce e luminose associazioni OB: Cassiopeia OB6 e Perseus OB1.<ref name=\"W3\"/>\n\n==Regioni prossime al Sole==\nAlla distanza di 180\u00b120 parsec (590\u00b165 anni luce) si trova ''[[catalogo LDN|LDN]]&nbsp;1333'', una piccola nube oscura con classe di opacit\u00e0 6, le cui coordinate galattiche sono l=128,88\u00b0 e b=+13,71\u00b0;<ref name=\"Lynds1\">{{cita pubblicazione|autore=Lynds, Beverly T.|titolo=Catalogue of Dark Nebulae|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1962ApJS....7....1L|rivista=Astrophysical Journal Supplement|volume=7|p=1|anno=1962|mese=maggio|doi=10.1086/190072|accesso=7 maggio 2009}}</ref> la distanza \u00e8 invece stata stimata alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], quando venne anche mappata alla [[lunghezza d'onda]] del <sup>13</sup>[[monossido di carbonio|CO]] e del C<sup>18</sup>O.<ref>Il primo \u00e8 [[monossido di carbonio]] con l'[[isotopo]] 13 del carbonio; il secondo \u00e8 monossido di carbonio con l'isotopo 18 dell'ossigeno.</ref><ref name=\"Obayashi\">{{cita pubblicazione|autore=Obayashi, Ayano; Kun, M\u00e1ria; Sato, Fumio; Yonekura, Yoshinori; Fukui, Yasuo|titolo=Star formation in the L1333 molecular cloud in Cassiopeia|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1998AJ....115..274O|rivista=Astronomical Journal|volume=115|p=274|anno=1998|mese=gennaio|doi=10.1086/300172|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Secondo i dati derivati da questi studi, LDN&nbsp;1333 sarebbe una nube oscura priva di stelle facente parte di una lunga struttura filamentosa di nubi, estesa per circa 30 parsec.<ref name=\"Obayashi\"/> Inoltre negli stessi ci si riferisce a questo complesso come ad una \"nube molecolare\": infatti sono state scoperte delle prove della presenza di fenomeni di formazione stellare in atto, prime fra tutte la presenza di alcune sorgenti di [[radiazione infrarossa]], come [[IRAS]] 02086+7600, emesse da [[protostella|protostelle]] e coincidenti con stelle ad emissione [[H-alfa|H\u03b1]]; un paragone fra queste sorgenti e quelle note all'interno di altri complessi vicini, come [[Nube del Toro|quello del Toro-Auriga]] e [[Nube del Camaleonte|del Camaleonte]], suggerisce che LDN&nbsp;1333 sia il pi\u00f9 piccolo fra i vari complessi nebulosi molecolari conosciuti in cui ha luogo la formazione di nuove stelle.<ref name=\"Onishi\">{{cita pubblicazione|autore=Onishi, Toshikazu; Kawamura, Akiko; Abe, Rihei; Yamaguchi, Nobuyuki; Saito, Hiro; Moriguchi, Yoshiaki; Mizuno, Akira; Ogawa, Hideo; Fukui, Yasuo|titolo=NANTEN Observations of the Pipe Nebula; A Filamentary Massive Dark Cloud with Very Low Star-Formation Activity|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1999PASJ...51..871O|rivista=Publ. of the Astronomical Society of Japan|volume=51|pp=871-881|anno=1999|mese=12|accesso=7 maggio 2009}}</ref><ref name=\"Tachihara\">{{cita pubblicazione|autore=Tachihara, K.; Onishi, T.; Mizuno, A.; Fukui, Y.|titolo=Statistical study of C<sup>18</sup>O dense cloud cores and star formation|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002A%26A...385..909T|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=385|pp=909-920|anno=2002|mese=aprile|doi=10.1051/0004-6361:20020180|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Un'altra prova \u00e8 data dalla presenza di alcune giovani [[stella T Tauri|stelle T Tauri]] nella regione fra LDN&nbsp;1333 e le alte longitudini<ref>Longitudini galattiche, ossia la regione pi\u00f9 ad est, verso Cassiopea. l=116-124\u00b0; b=-17\u00b0.</ref> del [[Complesso nebuloso molecolare di Cefeo#Struttura|''Cepheus Flare'']], in un'area priva di nubi.<ref name=\"Tachihara\"/> Studiando le dinamiche e la distribuzione della materia interstellare di quest'area si \u00e8 scoperto che il ''Cepheus Flare'' e la regione di Cassiopea formano una [[superbolla]] in espansione che racchiude un antico [[resto di supernova]]; assumendo per il suo centro un valore di distanza pari a 300 parsec, il raggio della bolla sarebbe di circa 50 parsec, con una velocit\u00e0 di espansione di 0,4&nbsp;[[km/s]].<ref name=\"CepCasUpper\">{{cita pubblicazione|autore=Olano, C. A.; Meschin, P. I.; Niemela, V. S.|titolo=The interstellar medium in the Upper Cepheus-Cassiopeia region|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2006MNRAS.369..867O|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|volume=369|numero=2|pp=867-874|anno=2006|mese=giugno|doi=10.1111/j.1365-2966.2006.10343.x|accesso=10 marzo 2009}}</ref> La massa totale della struttura \u00e8 stimata in circa 720&nbsp;[[Massa solare|M<sub>\u2609</sub>]]; la massa media delle tredici aree pi\u00f9 concentrate della nebulosa \u00e8 invece pari a 9&nbsp;M<sub>\u2609</sub>.<ref name=\"Obayashi\"/>\n\nAd una distanza superiore, stimata sui circa 600 pc,<ref name=\"Kun\">{{cita pubblicazione|autore=Kun, M.; Obayashi, A.; Sato, F.; Yonekura, Y.; Fukui, Y.; Balazs, L. G.; Abraham, P.; Szabados, L.; Kelemen, J.|titolo=Study of L 1340: A star-forming cloud in Cassiopeia|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1994A%26A...292..249K|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=292|numero=1|pp=249-260|anno=1994|mese=dicembre|accesso=7 maggio 2009}}</ref> si trova la nube nota come ''LDN&nbsp;1340''; si tratta di una nebulosa oscura di classe 5 sulla scala di opacit\u00e0,<ref name=\"Lynds1\"/> illuminata in alcuni punti da alcune stelle di [[classe spettrale]] A e B. Al suo interno sono note alcune condensazioni, catalogate come RNO 7, 8 e 9, la cui esistenza \u00e8 usualmente interpretata come una prova della recente presenza di fenomeni di formazione stellare;<ref name=\"nebulous\">{{cita pubblicazione|autore=Cohen, M.|titolo=Red and nebulous objects in dark clouds - A survey|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1980AJ.....85...29C|rivista=Astronomical Journal|volume=85|pp=29-35|anno=1980|mese=gennaio|doi=10.1086/112630|accesso=7 maggio 2009}}</ref> inoltre, osservando al C<sup>18</sup>O, \u00e8 possibile suddividere la nube in tre regioni contraddistinte da una maggiore densit\u00e0 rispetto al [[mezzo interstellare]] circostante: LDN&nbsp;1340&nbsp;A,&nbsp;B&nbsp;e&nbsp;C.<ref name=\"Kun\"/> La massa totale della struttura \u00e8 stimata sulle 1300&nbsp;M<sub>\u2609</sub>.<ref name=\"CepCas\">{{cita pubblicazione|autore=Yonekura, Yoshinori; Dobashi, Kazuhito; Mizuno, Akira; Ogawa, Hideo; Fukui, Yasuo|titolo=Molecular Clouds in Cepheus and Cassiopeia|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1997ApJS..110...21Y|rivista=Astrophysical Journal Supplement|volume=110|p=21|anno=1997|mese=maggio|doi=10.1086/312994|accesso=10 marzo 2009}}</ref> Secondo gli esiti di uno studio condotto nel [[2002]] nel vicino infrarosso alla ricerca di oggetti stellari giovani, nella nebulosa sono presenti una dozzina di [[Oggetto di Herbig-Haro|oggetti HH]]: uno dei pi\u00f9 studiati \u00e8 HH&nbsp;487, che si ritiene sia stato emesso dalla sorgente IRAS 02224+7227, coincidente con una stella T Tauri di classe M; altri oggetti ben conosciuti sono HH&nbsp;488, che si origina da RNO7, e HH&nbsp;489, generata dalla sorgente IRAS 02250+7230.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Nanda Kumar, M. S.; Anandarao, B. G.; Yu, Ka Chun|titolo=Ongoing Star Formation Activity in the L1340 Dark Cloud|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002AJ....123.2583N|rivista=The Astronomical Journal|volume=123|numero=5|pp=2583-2589|anno=2002|mese=maggio|doi=10.1086/339966|accesso=7 maggio 2009}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Kun, M.; Nikoli\u0107, S.; Johansson, L. E. B.; Balog, Z.; G\u00e1sp\u00e1r, A.|titolo=Low-mass star formation in Lynds 1333|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2006MNRAS.371..732K|rivista=Monthly Notices of the Royal Astronomical Society|volume=371|numero=2|pp=732-738|anno=2006|mese=settembre|doi=10.1111/j.1365-2966.2006.10698.x|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Da RNO7 si originano anche HH 671 e HH 672.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Magakian, T. Yu.; Movsessian, T. A.; Nikogossian, E. G.|titolo=Search for HH-Objects and Emission-Line Stars in Star Forming Regions. I. The Lynds 1340 Dark Cloud|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2003Ap.....46....1M|rivista=Astrophysics (English translation of Astrofizika)|volume=46|numero=1|pp=1-9|anno=2003|mese=gennaio|doi=10.1023/A:1022925317242|accesso=7 maggio 2009}} Citato in Handbook of Star Forming Regions.</ref>\n\n==Regioni sul bordo esterno del Braccio di Orione==\n{{vedi anche|Braccio di Orione|Complesso nebuloso molecolare di Cefeo}}\nLa prova che sul bordo esterno del Braccio di Orione, in direzione di Cassiopea, siano attivi dei fenomeni di formazione stellare, \u00e8 data dalla presenza di un gran numero di [[oggetto stellare giovane|oggetti stellari giovani]] circondati da bozzoli luminosi e connessi con dei getti di materia; queste formazioni sono tipiche delle prime fasi dell'[[evoluzione stellare]].<ref>{{cita libro| autore= Martin Schwarzschild | titolo= Structure and Evolution of the Stars | editore= Princeton University Press | anno=1958 | isbn=0-691-08044-5 }}</ref><ref>{{cita libro | cognome= De Blasi| nome= A. | titolo= Le stelle: nascita, evoluzione e morte| editore= CLUEB| citt\u00e0= Bologna| anno= 2002| isbn= 88-491-1832-5}}</ref> Gli oggetti pi\u00f9 importanti di questo settore sono osservabili per la maggior parte nella banda dell'[[infrarosso]].\n\n===V633 Cassiopeiae e la nube vdB 1===\n[[Immagine:VDB01.jpg|upright=1.2|thumb|La nebulosa vdB 1, visibile nei pressi della brillante stella {{STL|Beta|Cas}}. (Credit: [http://www.castfvg.it/nebulose/nebulose.htm CAST])]]\n[[vdB 1]] (nota anche come LDN&nbsp;1265) \u00e8 una nebulosa oscura situata alle coordinate RA=0h11m e DEC=+58\u00b050'; la sua importanza \u00e8 legata alla presenza di una stella di pre-sequenza principale nota come [[V633 Cassiopeiae]] (o HBC&nbsp;3 o LkH\u03b1&nbsp;198), identificata per la prima volta nel [[1960]]. Il suo spettro \u00e8 stato stimato come B3, B9 o A5 a seconda delle interpretazioni, la sua distanza \u00e8 di 600 parsec (quasi 2000 anni luce) e la sua luminosit\u00e0 reale \u00e8 di 160 [[Luminosit\u00e0 solare|L<sub>\u2609</sub>]]; mostra inoltre una forte [[variabile cataclismica|attivit\u00e0 cataclismica]], con dei brillamenti (''flare'').<ref name=\"Cassiopeia\"/> Nel corso degli anni novanta \u00e8 stata scoperta una compagna annidata in profondit\u00e0 nella nube, che sembra essere la principale responsabile della gran parte delle emissioni nel vicino infrarosso osservate nella regione; la separazione reale con la primaria sarebbe di circa 3300 [[Unit\u00e0 Astronomica|UA]] e la sua luminosit\u00e0 sarebbe pari a circa 100 L<sub>\u2609</sub>.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Lagage, P. O.; Olofsson, G.; Cabrit, S.; Cesarsky, C. J.; Nordh, L.; Rodriguez Espinosa, J. M.|titolo=A Deeply Embedded Companion to LkH alpha 198|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1993ApJ...417L..79L|rivista=Astrophysical Journal Letters|volume=417|pp=L79|anno=1993|mese=novembre|doi=10.1086/187099|accesso=9 maggio 2009}}</ref>\n\nAll'interno della nube sono conosciuti diversi getti di materia, coincidenti con altrettanti [[oggetto di Herbig-Haro|oggetti HH]]: \u00e8 il caso di HH&nbsp;161, a sud-est di V633&nbsp;Cas e legato alla sua compagna nascosta, HH&nbsp;162, associato con la vicina V376&nbsp;Cas, e HH&nbsp;164, la cui sorgente \u00e8 la stessa V633&nbsp;Cas.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Strom, K. M.; Strom, S. E.; Wolff, S. C.; Morgan, J.; Wenz, M.|titolo=Optical manifestations of mass outflows from young stars - At atlas of CCD images of Herbig-Haro objects|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1986ApJS...62...39S|rivista=Astrophysical Journal Supplement Series|volume=62|pp=39-80|anno=1986|mese=settembre|doi=10.1086/191133|accesso=9 maggio 2009}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|autore=Corcoran, D.; Ray, T. P.; Bastien, P.|titolo=Optical outflows in the vicinity of LkH\u03b1 198|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1995A%26A...293..550C|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=293|pp=550-558|anno=1995|mese=gennaio|accesso=9 maggio 2009}}</ref> A V633&nbsp;Cas e alla compagna sarebbero connessi ulteriori tre getti, catalogati come HH&nbsp;800, HH&nbsp;801 e HH&nbsp;802, con un potente getto visibile anche in [[luce visibile|luce ottica]] della lunghezza di ben 2 parsec (circa 7 anni luce).<ref>{{cita pubblicazione|autore=McGroarty, F.; Ray, T. P.; Bally, J.|titolo=Parsec-scale Herbig-Haro outflows from intermediate mass stars|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2004A%26A...415..189M|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=415|pp=189-201|anno=2004|mese=febbraio|doi=10.1051/0004-6361:20034202|accesso=9 maggio 2009}}</ref>\n\n===LDN 1287===\nLDN&nbsp;1287 \u00e8 una nube oscura dall'aspetto filamentoso, situata a circa 850 parsec (circa 2800 anni luce) dal [[sistema solare]] e che si estende lungo il piano galattico per circa 10 parsec (33 anni luce); \u00e8 stata mappata a diverse lunghezze d'onda e la sua massa \u00e8 stata stimata in uno studio condotto all'inizio degli anni novanta, quando si \u00e8 ottenuto un valore di 240&nbsp;M<sub>\u2609</sub>.<ref name=\"OB14\"/> Al suo interno sono presenti almeno quattro addensamenti separati e allineati col filamento nebuloso, pi\u00f9 una sorgente di radiazione infrarossa catalogata come IRAS&nbsp;00338+6312, originata da una [[protostella]] completamente avvolta da un denso bozzolo di gas e polveri; a questa sorgente \u00e8 correlato un getto bipolare molecolare, con emissioni nella lunghezza d'onda dell'[[acqua]] e del [[metanolo]].<ref name=\"OB14\"/><ref name=\"Outflow\"/><ref>{{cita pubblicazione|autore=Kalenskii, S. V.; Promyslov, V. G.; Winnberg, A.|titolo=Thermal lines of methanol towards bipolar outflows|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007ARep...51...44K|rivista=Astronomy Reports|volume=151|numero=1|pp=44-54|anno=2007|mese=gennaio|doi=10.1134/S1063772907010052|accesso=9 maggio 2009}}</ref> La nube ospita anche la giovane stella RNO1, di classe spettrale F5e;<ref name=\"nebulous\"/> a breve distanza, appena 50\", equivalenti a 0,2 parsec reali, si trova un secondo oggetto pi\u00f9 debole denominato RNO1B, una [[variabile FU Orionis]], in correlazione con un'altra stella dello stesso tipo, RNO1C, con la quale formerebbe un [[stella doppia|sistema binario]]; questa coppia sarebbe inoltre la sorgente direttrice del getto molecolare.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Kenyon, Scott J.; Hartmann, Lee; Gomez, Mercedes; Carr, John S.; Tokunaga, Alan|titolo=RNO&nbsp;1B/1C - A double FU Orionis system|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1993AJ....105.1505K|rivista=Astronomical Journal|volume=105|numero=4|pp=1505-1510|anno=1993|mese=aprile|doi=10.1086/116529|accesso=9 maggio 2009}}</ref>\n\nOltre a queste, all'interno della nube sono note altre sei sorgenti di origine stellare, come pure un'ulteriore regione di addensamento nebuloso.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Weintraub, David A.; Kastner, Joel H.; Gatley, Ian; Merrill, K. M.|titolo=Diffraction-Limited 3.8 Micron Imaging of Protostellar Outflow Sources|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1996ApJ...468L..45W|rivista=Astrophysical Journal Letters|volume=468|pp=L45|anno=1996|mese=settembre|doi=10.1086/310233|accesso=9 maggio 2009}}</ref>\n\n===LDN 1293===\n[[Immagine:Lkha198atlas.jpg|upright=1.2|thumb|left|La regione oscura di LDN&nbsp;1265 (vdB&nbsp;1), illuminata in piccoli punti dalla luce di alcune stelle vicine; spicca V633 Cas.]]\nLDN&nbsp;1293 \u00e8 una nube oscura di classe di opacit\u00e0 4; contiene al suo interno due sorgenti di radiazione infrarossa, pi\u00f9 una terza visibile nella sua direzione ma che probabilmente \u00e8 un oggetto pi\u00f9 remoto e indipendente.<ref name=\"L1293\">{{cita libro | cognome=Yang | nome=J | anno=1990 | titolo=A Study of Molecular Clouds and Star Formation in the Cepheus\u2013Cassiopeia Region | citt\u00e0=Thesis | editore=Nagoya University | lingua=en}}</ref> Le sue linee di emissione, vicine come caratteristiche e posizione a quelle dei dintorni di L&nbsp;1287, suggeriscono che le due nubi sono parte di una stessa struttura molecolare allungata, associata con l'associazione stellare Cas&nbsp;OB14, posta alla distanza di circa 850 parsec.<ref name=\"L1293\"/>\n[[File:V594Cas.png|thumb|La regione oscura di V594 Cas.]]\nL'estensione di LDN&nbsp;1293 \u00e8 pari a 9x5 parsec e la sua [[massa (fisica)|massa]] \u00e8 stata stimata in circa 640&nbsp;M<sub>\u2609</sub>; la pi\u00f9 forte fra le sorgenti individuate qui \u00e8 IRAS&nbsp;00376+6248, che possiede un getto bipolare molecolare ed \u00e8 avvolto da una regione nebulosa ad alta densit\u00e0.<ref name=\"L1293\"/> La distribuzione spaziale e le dinamiche del mezzo interstellare della regione suggerisce l'esistenza di una grande bolla in espansione la cui zona centrale ha coordinate galattiche l=122\u00b0 e b=+10\u00b0, posta alla distanza di 800 parsec e con un raggio di 100 parsec; la massa di idrogeno neutro che contiene \u00e8 pari a 10.000&nbsp;M<sub>\u2609</sub>. Secondo le osservazioni condotte nella regione, sia LDN&nbsp;1287 che LDN&nbsp;1293 si trovano sul bordo di questa bolla.<ref name=\"CepCasUpper\"/>\n\n===LDN 1302===\nAl gruppo delle due nubi precedenti appartiene anche LDN&nbsp;1302, un piccolo bozzolo oscuro che nasconde al suo interno diversi oggetti stellari giovani; fra questi spicca [[V594 Cassiopeiae]] (BD+61&nbsp;154), di classe spettrale B8, pi\u00f9 altre sette stelle con forti emissioni [[H-alfa|H\u03b1]], catalogate da LkH\u03b1&nbsp;199 a LkH\u03b1&nbsp;205.<ref name=\"Herbig\"/> A breve distanza, sia fisica che reale, si trova un piccolo ammasso aperto noto come [[NGC 225]]; tuttavia, i legami fisici fra la nube e le sue stelle giovani e quest'ammasso sembrano essere solo apparenti, dato che le loro et\u00e0 sono notevolmente differenti: infatti NGC 225 si sarebbe formato circa 120 milioni di anni fa, mentre le stelle della nube, come V594 Cas, hanno un'et\u00e0 di pochi milioni di anni e in certi casi anche meno. Anche il loro [[moto proprio]] sembra essere differente.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Lattanzi, Mario G.; Massone, Giuseppe; Munari, Ulisse|titolo=Memberships and CM diagrams of young open clusters. I - NGC 225|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1991AJ....102..177L|rivista=Astronomical Journal|volume=102|pp=177-199|anno=1991|mese=luglio|doi=10.1086/115865|accesso=10 maggio 2009}}</ref> Uno studio posteriore ha per\u00f2 messo in dubbio questa conclusione, affermando che ben 15 delle 28 stelle membri principali mostrerebbero un eccesso di radiazione nel vicino infrarosso, che suggerisce che l'et\u00e0 dell'ammasso possa essere molto inferiore, dell'ordine di pochi milioni di anni e che possa quindi contenere anche delle stelle di pre-sequenza principale.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Subramaniam, Annapurni; Mathew, Blesson; Kartha, Sreeja S.|titolo=Star formation in the region of young open cluster - NGC 225|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2006BASI...34..315S|rivista=Bulletin of the Astronomical Society of India|volume=34|numero=4|p=315|anno=2006|mese=dicembre|accesso=10 maggio 2009}}</ref> Vi \u00e8 invece una certa unanimit\u00e0 sulla distanza, stimata sui 650 parsec o di poco inferiore.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Hagen, Gretchen L.|titolo=An atlas of open cluster colour-magnitude diagrams|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1970PDDO....4....1H|rivista=Publications of the David Dunlap Observatory, Toronto: David Dunlap Observatory|anno=1970|accesso=10 maggio 2009}}</ref>\n\n===Sh2-187===\n[[Immagine:CasCepforming.png|upright=1.3|thumb|Immagine mappata della costellazione di Cassiopea, con evidenziate le strutture del complesso sul Braccio di Orione; le informazioni sono tratte dalla pubblicazione [http://adsabs.harvard.edu/abs/1970AJ.....75..602H The space distribution and kinematics of supergiants].]]\n[[Sh2-187]] \u00e8 una regione H II visibile anche in luce ottica, di dimensioni apparenti piuttosto contenute (diametro 0,9') e situata sul bordo pi\u00f9 esterno del Braccio di Orione; visivamente sembra circondata dalla nebulosa oscura LDN&nbsp;1317. La distanza \u00e8 stata stimata tramite studi [[spettrofotometria|spettrofotometrici]] in circa 1440 parsec (4700 anni luce), tramite l'osservazione delle stelle eccitatrici dei gas di questa e di altre nubi circostanti;<ref>{{cita pubblicazione|autore=Russeil, D.; Adami, C.; Georgelin, Y. M.|titolo=Revised distances of Northern HII regions|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007A%26A...470..161R|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=470|pp=161-171|anno=2007|mese=luglio|doi=10.1051/0004-6361:20066051|accesso=11 maggio 2009}}</ref> le sue coordinate sono RA=1h&nbsp;23m e DEC=+61\u00b0&nbsp;51', coincidenti con quelle della sorgente [[2MASS]]&nbsp;J&nbsp;01230704+6151527.\n\nLa nube appartiene a un grande complesso molecolare, individuato a met\u00e0 degli [[anni 1980|anni ottanta]] e mappato da diversi studiosi,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Casoli, F.; Combes, F.; Gerin, M.|titolo=Observations of molecular clouds in the second galactic quadrant|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1984A%26A...133...99C|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=133|numero=1|pp=99-109|anno=1984|mese=aprile|accesso=11 maggio 2009}}</ref><ref name=\"S187\">{{cita pubblicazione|autore=Joncas, G.; Durand, D.; Roger, R. S.|titolo=The Sharpless 187 gas complex - A multifrequency study|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1992ApJ...387..591J|rivista=Astrophysical Journal|volume=387|pp=591-611|anno=1992|mese=marzo|doi=10.1086/171109|accesso=11 maggio 2009}}</ref> al cui centro si trova un getto molecolare ad alta velocit\u00e0, originato da una sorgente di radiazione infrarossa catalogata come S&nbsp;187&nbsp;IRS, situata molto vicina ad un'altra forte sorgente, IRAS&nbsp;01202+6133. Tramite queste mappature si \u00e8 scoperto che la parte visibile della nube \u00e8 circondata da un esteso involucro di idrogeno neutro, individuabile a lunghezze d'onda diverse da quella visibile, la cui massa totale pu\u00f2 essere stimata in circa 7600&nbsp;M<sub>\u2609</sub>.<ref name=\"CepCas\"/>\n\nLe evidenze della presenza di fenomeni di formazione stellare possono essere individuate nelle numerosissime sorgenti infrarosse scoperte nella nebulosa, come quelle appena citate compreso il getto molecolare; in particolare, una delle sorgenti pi\u00f9 potenti \u00e8 IRAS&nbsp;01202+6133,<ref>{{cita pubblicazione|autore=Bally, J.; Lada, C. J.|titolo=The high-velocity molecular flows near young stellar objects|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1983ApJ...265..824B|rivista=Astrophysical Journal,|volume=265|pp=824-847|anno=1983|mese=febbraio|doi=10.1086/160729|accesso=11 maggio 2009}}</ref> inserita in profondit\u00e0 in un denso bozzolo luminoso ben individuabile agli infrarossi (S&nbsp;187&nbsp;IRS),<ref>{{cita pubblicazione|autore=Hodapp, Klaus-Werner|titolo=A K' imaging survey of molecular outflow sources|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1994ApJS...94..615H|rivista=The Astrophysical Journal Supplement Series|volume=94|numero=2|pp=615-649|anno=1994|mese=ottobre|doi=10.1086/192084|accesso=11 maggio 2009}}</ref> la cui controparte in luce visibile \u00e8 nota come S187H\u03b1: si tratterebbe di una [[stella Ae/Be di Herbig]].<ref>{{cita pubblicazione|autore=Zavagno, A.; Deharveng, L.; Caplan, J.|titolo=A new young stellar object in the S 187 complex: Photometry and spectroscopy|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1994A%26A...281..491Z|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume0281|numero=2|pp=491-504|anno=1994|mese=gennaio|accesso=11 maggio 2009}}</ref>\n\n===Cassiopeia OB14===\n{{vedi anche|Associazione OB}}\nUn'associazione OB \u00e8 un'[[associazione stellare]] di recente formazione che contiene decine di [[stella massiccia|stelle massicce]] di [[classe spettrale]] O e B, ossia blu e molto calde; si formano assieme nelle nubi molecolari giganti, il cui gas residuo, una volta che le stelle sono formate, viene spazzato via dal forte vento stellare.<ref name=\"GAIA\">{{cita web | data =6 aprile 2000 | url = http://www.rssd.esa.int/SA-general/Projects/GAIA_files/LATEX2HTML/node27.html | titolo = OB Associations | editore = The GAIA Study Report: Executive Summary and Science Section | accesso = 8 giugno 2008}}</ref> Entro pochi milioni di anni, gran parte delle stelle pi\u00f9 luminose dell'associazione esplodono come [[supernova]]e, mentre le stelle pi\u00f9 piccole sopravvivono per molto pi\u00f9 tempo, avendo una massa inferiore. Si crede che la gran parte delle stelle della nostra Galassia siano in origine appartenute ad associazioni OB.<ref name=\"GAIA\" /> Paradossalmente, si possono conoscere pi\u00f9 facilmente le associazioni OB di altre galassie piuttosto che della nostra, a causa della presenza delle nubi oscure che mascherano la gran parte degli oggetti interni alla Via Lattea.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Massey, Philip; Thompson, A. B.|titolo=Massive stars in CYG OB2|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1991AJ....101.1408M|rivista=Astronomical Journal|volume=101|pp=1408-1428|anno=1991|mese=aprile|doi=10.1086/115774|accesso=19 febbraio 2009}}</ref>\n\nNel dettaglio, Cassiopeia OB14 \u00e8 definita da quattro stelle supergiganti estremamente luminose, situate nella medesima regione spaziale di LDN&nbsp;1287 e LDN&nbsp;1293; il suo valore di distanza, ottenuto facendo la media della distanza delle quattro stelle principali, \u00e8 di circa 1100 parsec (3600 anni luce), dunque leggermente maggiore delle associazioni vicine, in particolare Cepheus&nbsp;OB4.<ref name=\"OMW\">{{cita pubblicazione|autore=|titolo=Humphreys, R. M.Studies of luminous stars in nearby galaxies. I. Supergiants and O stars in the Milky Way|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1978ApJS...38..309H|rivista=Astrophysical Journal, Supplement Series|volume=38|pp=309-350|anno=1978|mese=dicembre|doi=10.1086/190559|accesso=9 maggio 2009}}</ref> Secondo alcuni studi condotti nei primi [[anni 1990|anni novanta]], la reale connessione fisica fra Cas&nbsp;OB14 e LDN&nbsp;1287 \u00e8 provata dal fatto che il vento stellare delle quattro giganti, e in particolare di {{STL|Kappa|Cas}}, la pi\u00f9 brillante, sarebbe il principale responsabile dell'innesco della formazione stellare all'interno della nube.<ref name=\"OB14\">{{cita pubblicazione|autore=Yang, Ji; Umemoto, Tomofumi; Iwata, Takahiro; Fukui, Yasuo|titolo=A millimeter-wave line study of L1287 - A case of induced star formation by stellar wind compression?|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1991ApJ...373..137Y|rivista=Astrophysical Journal|volume=272|pp=137-145|anno=1991|mese=maggio|doi=10.1086/170032|accesso=9 maggio 2009}}</ref><ref name=\"Outflow\">{{cita pubblicazione|autore=Snell, Ronald L.; Dickman, Robert L.; Huang, Y.-L.|titolo=Molecular outflows associated with a flux-limited sample of bright far-infrared sources|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1990ApJ...352..139S|rivista=Astrophysical Journal|volume=352|pp=139-148|anno=1990|mese=marzo|doi=10.1086/168521|accesso=9 maggio 2009}}</ref> \u00c8 stato anche ipotizzato che LDN&nbsp;1287 e LDN&nbsp;1293 siano parte di un sistema molecolare gigante di aspetto filamentoso, esteso da Cas&nbsp;OB14 a Cep&nbsp;OB4.<ref name=\"OB14\"/>\n\n==Regioni sul Braccio di Perseo==\n[[Immagine:Heart Nebula IC 1805 NGC 896.jpg|upright=1.3|thumb|left|[[IC 1805]], nota anche come ''Nebulosa Cuore'', \u00e8 una grande nube posta sul Braccio di Perseo in cui \u00e8 attiva la formazione stellare.]]\n{{vedi anche|Braccio di Perseo|Regione di formazione stellare delle nebulose Cuore e Anima}}\nOltre il bordo esterno del Braccio di Orione si estende una vasta regione meno densa di stelle luminose e gas interstellari, una regione intermedia fra due bracci di spirale; oltre questo spazio, a circa 2100 parsec (6800 anni luce), si trova il [[Braccio di Perseo]], uno dei due bracci di spirale maggiori della nostra Galassia. Molti oggetti astronomici non stellari osservabili fra le costellazioni di Cassiopea e l'[[Auriga (costellazione)|Auriga]] appartengono in realt\u00e0 a questo braccio maggiore, come [[M37 (astronomia)|M37]] e il celebre [[Ammasso Doppio]] di Perseo.<ref name=\"clusters\"/> Nel dettaglio, in direzione di Cassiopea appartengono a questo braccio gli [[ammasso aperto|ammassi aperti]] [[NGC 457]], [[NGC 663]] e [[NGC 7789]].<ref name=\"clusters\"/>\n\nIl settore del Braccio di Perseo in direzione di Cassiopea presenta alcune grandi aree di formazione stellare e diverse [[associazione OB|associazioni OB]] composte da stelle molto luminose. Una struttura nebulosa molto studiata \u00e8 ''LDN&nbsp;1238'', alla distanza di 2200-2500 parsec;<ref>{{cita pubblicazione|autore=Canto, J.; Rodriguez, L. F.; Calvet, N.; Levreault, R. M.|titolo=Stellar winds and molecular clouds - Herbig Be and AE type stars|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1984ApJ...282..631C|rivista=Astrophysical Journal|volume=282|pp=631-640|anno=1984|mese=luglio|doi=10.1086/162242|accesso=7 maggio 2009}}</ref> questa nube \u00e8 ben nota in ambito astronomico perch\u00e9 contiene una particolare [[stella di pre-sequenza principale]] nota come MWC&nbsp;1080.<ref name=\"Herbig\">{{cita pubblicazione|autore=Herbig, George H.|titolo=The Spectra of Be- and Ae-TYPE Stars Associated with Nebulosity|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1960ApJS....4..337H|rivista=Astrophysical Journal Supplement|volume=4|p=337|anno=1960|mese=marzo|doi=10.1086/190050|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Questa stella Ae/Be di Herbig, di classe spettrale B0 (una stella azzurra e molto calda), fa parte di un [[stella multipla|sistema multiplo]], dove la primaria, che \u00e8 a sua volta una [[binaria a eclisse]], \u00e8 separata da una compagna visibile all'infrarosso da 0,75\";<ref>{{cita pubblicazione|autore=Leinert, C.; Richichi, A.; Haas, M.|titolo=Binaries among Herbig Ae/Be stars|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1997A%26A...318..472L|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=318|pp=472-484|anno=1997|mese=febbraio|accesso=7 maggio 2009}}</ref> possiede inoltre una forte emissione di [[raggi X]] (da cui deriva la denominazione ''Be'' del suo spettro) ed \u00e8 circondata da un piccolo ammasso di sorgenti infrarosse racchiuse in un raggio di 0,7 parsec.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Testi, L.; Palla, F.; Natta, A.|titolo=A search for clustering around Herbig Ae/Be stars. II. Atlas of the observed sources|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1998A%26AS..133...81T|rivista=Astronomy and Astrophysics Supplement|volume=133|pp=81-121|anno=1998|mese=novembre|doi=10.1051/aas:1998451|accesso=7 maggio 2009}}</ref> MWC&nbsp;1080 \u00e8 associata ad un getto catalogato come HH&nbsp;170, scoperto nel [[1992]]; si estende ad est della stella e possiede una [[velocit\u00e0 radiale]] molto alta, che raggiunge un valore di 400&nbsp;km/s sulla linea del flusso.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Poetzel, R.; Mundt, R.; Ray, T. P.|titolo=Herbig-Haro outflows associated with high-luminosity young stellar objects - AFGL 2591 and MWC 1080|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1992A%26A...262..229P|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=262|pp=229-247|anno=agosto|mese=1992|accesso=9 maggio 2009}}</ref>\n\nUna delle maggiori aree di formazione stellare del Braccio di Perseo visibili in direzione di Cassiopea \u00e8 la [[Regione di formazione stellare delle nebulose Cuore e Anima|regione delle nebulose Cuore e Anima]], posta nel settore pi\u00f9 orientale della costellazione sul confine con la [[Giraffa (costellazione)|Giraffa]] e [[Perseo (costellazione)|Perseo]]; i complessi nebulosi in cui avviene la formazione di nuove stelle sono noti anche presso gli [[astronomia amatoriale|astronomi amatoriali]] come [[IC 1805]] (Nebulosa Cuore) e [[IC 1848]] (Nebulosa Anima).<ref name=\"W3\">{{cita libro|coautori=Megeath, S. T.; Townsley, L. K.; Oey, M. S.; Tieftrunk, A. R.|titolo=Low and High Mass Star Formation in the W3, W4, and W5 Regions|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008hsf1.book..264M|formato=pdf|editore=Handbook of Star Forming Regions, Volume I: The Northern Sky ASP Monograph Publications, Bo Reipurth|anno=2008|mese=dicembre|volume=1|pagine=24|isbn=978-1-58381-670-7}}</ref> A questo grande complesso sono associati numerosi ammassi aperti ben noti, fra cui spicca il celebre Ammasso Doppio, e due grandi associazioni OB, note come Cassiopeia OB6 e Perseus OB1.<ref name=\"Giants\"/>\n\n===Associazioni OB===\n[[Immagine:BraccioCignoDettaglio.png|upright=1.3|thumb|Mappa schematica che mostra la porzione galattica fra il Braccio di Orione e il Braccio di Perseo. Il Sole \u00e8 in basso a sinistra.]]\nCome prodotto diretto degli intensi fenomeni di formazione stellare che avvengono su larga scala nel Braccio di Perseo esiste una serie di associazioni OB, alcune delle quali molto estese e luminose. Il primo studio completo sulle stelle pi\u00f9 brillanti appartenenti a queste associazioni poste a 2000 parsec di distanza \u00e8 stato pubblicato nel [[1978]]; negli anni successivi si \u00e8 indagato sulle stelle membri delle associazioni, tramite il loro posizionamento sul [[diagramma HR]]. Le associazioni principali sono Cassiopeia OB1, Cassiopeia OB2, Cassiopeia OB5, Cassiopeia OB6, Cassiopeia OB7 e Cassiopeia OB8.<ref name=\"Cassiopeia\"/>\n\n====Cassiopeia OB1====\nCassiopeia OB1 \u00e8 una piccola associazione OB formata da quattro stelle giganti di classe B di [[magnitudine apparente]] comprese fra l'ottava e la nona, situate alle [[coordinate galattiche]] l=122\u2013125\u00b0 e b=-1\u2013&nbsp;-3\u00b0;<ref name=\"Giants\">{{cita pubblicazione|autore=Humphreys, R. M.|titolo=The space distribution and kinematics of supergiants|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1970AJ.....75..602H|rivista=Astronomical Journal|volume=75|numero=602|anno=1970|mese=giugno|doi=10.1086/110995|accesso=8 maggio 2009}}</ref> appare in interazione con alcune piccole aree nebulose. Si trova in direzione dell'ammasso aperto [[NGC 457]], con cui condivide pure una certa similitudine nella distanza dalla [[Terra]].\n\n====Cassiopeia OB2====\n{{vedi anche|Regione di Cassiopeia OB2}}\nCassiopeia OB2 \u00e8 situata in una regione molto densa del braccio di spirale a cui appartiene; contiene una ventina di [[gigante blu|giganti]] e [[supergigante blu|supergiganti blu]] di classe B e due di classe O, pi\u00f9, probabilmente, alcune [[stella di Wolf-Rayet|stelle di Wolf-Rayet]] molto giovani, ma non \u00e8 ben chiaro se si tratti di una reale associazione oppure se le sue componenti sono poste a distanze diverse senza formare una vera e propria associazione. Le coordinate galattiche in cui si trova sono l=108\u2013115\u00b0 e b=-2,5\u2013+2\u00b0 (a cavallo dell'equatore galattico), sulla linea di vista di alcuni ammassi aperti come [[NGC 7510]] e [[NGC 7654]]; attorno a Cas OB2 si estende un vasto complesso nebuloso, che comprende la nebulosa ad anello catalogata come [[Sh2-157]] e un giovane ammasso aperto noto come Mrk&nbsp;50 (Basel&nbsp;3). La forma ad anello della nebulosa \u00e8 causata dall'azione del vento stellare di diverse stelle giganti, mentre il settore meridionale appare eccitato dalla radiazione luminosa delle stelle di classe O.<ref name=\"OB2\">{{cita pubblicazione|autore=Lozinskaia, T. A.; Sitnik, T. G.; Lomovskii, A. I.|titolo=Nebular complex in the region of Cas OB2 association - Ring nebula Sh157|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1986Ap%26SS.121..357L|rivista=Astrophysics and Space Science|volume=121|numero=2|pp=357-385|anno=1986|mese=aprile|doi=10.1007/BF00653708|accesso=8 maggio 2009}}</ref> Fra i membri dell'associazione vi \u00e8 una [[variabile Cefeide]], catalogata come [[SU Cassiopeiae]]: si tratta di un astro noto per le sue pulsazioni particolari, che suggeriscono che non abbia attraversato la [[striscia di instabilit\u00e0]] per la prima volta; ci\u00f2 rende difficile studiare sia la sua evoluzione che la sua appartenenza alla stessa associazione.<ref name=\"CU\">{{cita pubblicazione|autore=Usenko, I. A.; Kovtyukh, V. V.; Klochkova, V. G.; Panchuk, V. E.; Yermakov, S. V.|titolo=Spectroscopic investigations of classical Cepheids and main-sequence stars in galactic open clusters and associations. I. Association Cas OB2 and the small-amplitude Cepheid SU Cassiopeae|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2001A%26A...367..831U|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=367|pp=831-839|anno=2001|mese=marzo|doi=10.1051/0004-6361:20000531|accesso=8 maggio 2009}}</ref> La [[metallicit\u00e0]] delle componenti \u00e8 relativamente simile a quella del [[Sole]], in particolare due stelle (HD&nbsp;17327b e HD&nbsp;17443) note per la loro alta velocit\u00e0 di rotazione.<ref name=\"CU\"/>\n\n====Cassiopeia OB5====\n[[Immagine:Cassiopeiaregion.png|upright=1.2|thumb|left|Immagine mappata della costellazione di Cassiopea, con evidenziate le strutture del complesso sul Braccio di Perseo; le informazioni sono tratte dalla pubblicazione [http://adsabs.harvard.edu/abs/1970AJ.....75..602H The space distribution and kinematics of supergiants].]]\nCassiopeia OB5 \u00e8 composta da una quarantina di stelle nel cuore del Braccio di Perseo; si trova alle coordinate equatoriali [[ascensione retta|RA]]=0h e [[declinazione (astronomia)|DEC]]=+63\u00b0 e appare avvolta in un grande sistema nebuloso di cui fanno parte le nubi [[Sh2-172]], [[Sh2-173]] e [[Sh2-177]].<ref>{{cita web|titolo=Galaxy map|url=http://galaxymap.org/|sito=[http://galaxymap.org/drupal/node/51 Result for Sh2-173]|accesso=7 maggio 2009}}</ref> La distanza dell'associazione \u00e8 stata stimata dalla gran parte degli studiosi sui 2200 parsec; tuttavia, in uno studio condotto nel [[2007]] questo complesso viene posto alla distanza di 3100 parsec circa.<ref>{{cita pubblicazione|autore=Russeil, D.; Adami, C.; Georgelin, Y. M.|titolo=Revised distances of Northern HII regions|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007A%26A...470..161R|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=470|numero=1|pp=161-171|anno=2007|mese=luglio|doi=10.1051/0004-6361:20066051|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Fra le stelle principali ve n'\u00e8 una al limite della visibilit\u00e0 ad [[occhio nudo]], la [[6 Cassiopeiae]]: si tratta di una [[stella supergigante]] di fase intermedia fra [[supergigante blu]] e [[supergigante gialla|gialla]]; la sua et\u00e0 \u00e8 stimata sui 6,4 milioni di anni e la distanza sugli 8100 anni luce, pari a circa 2500 parsec.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Big and Giant stars|url=http://jumk.de/astronomie/big-stars/|serie=[http://jumk.de/astronomie/big-stars/6-cassiopeiae.shtml Result for 6 Cas]|accesso=7 maggio 2009}}</ref> Uno studio incentrato sull'individuazione delle [[regione H I|masse di idrogeno neutro]] a diverse lunghezze d'onda ha permesso di scoprire una vasta superbolla che racchiude interamente l'associazione OB: il suo raggio \u00e8 stato stimato in 190 parsec e la velocit\u00e0 di espansione sarebbe di circa 2&nbsp;km/s;<ref name=\"OB5bubble\">{{cita pubblicazione|autore=Mo\u00f3r, A.; Kiss, Cs.|titolo=Multiwavelength Study of the Cas OB5 Supershell|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2003CoKon.103..149M|rivista=Communications of the [[Konkoly Observatory]], Hungary Proceedings of the conference: 'The interaction of stars with their environment II.', held at the E\u00f6tv\u00f6s Lor\u00e1nd University, Budapest, Hungary|pp=149-152|anno=2003|mese=gennaio|accesso=7 maggio 2009}}</ref> si sospetta inoltre che una bolla cos\u00ec estesa non sia il frutto di una singola esplosione di [[supernova]], la cui [[Onda d'urto (fluidodinamica)|onda d'urto]] spazzi via il gas circostante, ma sia piuttosto il frutto dell'azione della somma del [[vento stellare]] proveniente dalle stelle dell'associazione stessa.<ref name=\"OB5bubble\"/>\n\n====Cassiopeia OB6====\nCassiopeia OB6 \u00e8 una vasta e brillante associazione OB; si estende per alcune centinaia di [[anni luce]] e ingloba diversi oggetti, come le nebulose Cuore e Anima, gli ammassi aperti associati a IC 1805 e IC 1848, la nube [[IC 1795]], [[Sh2-196]] e [[Sh2-201]] e il [[resto di supernova]] HB&nbsp;3, un gigante involucro di gas e polveri.<ref name=\"CASOB6\">{{cita pubblicazione|autore=Braunsfurth, E.|titolo=Neutral hydrogen in the CAS OB6 association|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1983A&A...117..297B|rivista=Astronomy and Astrophysics|volume=117|numero=2|pp=297-304|anno=1983|mese=gennaio|accesso=8 maggio 2009}}</ref> La connessione fra tutti questi oggetti fu ipotizzata per la prima volta negli [[anni 1950|anni cinquanta]], quando venne teorizzata l'esistenza di un'associazione di stelle giovani e calde che eccitasse i gas della regione; le osservazioni di grandi gusci di [[idrogeno]] neutro in prossimit\u00e0 di queste stelle calde fece pensare a un'interazione fra le stelle e il mezzo interstellare locale.<ref name=\"CASOB6\"/> Cas OB6 appare anche in relazione con una delle pi\u00f9 estese e brillanti associazioni OB della nostra Galassia, l'Associazione Perseus OB1, a cui appartengono anche le stelle dell'Ammasso Doppio.<ref name=\"Giants\"/>\n\nLa formazione delle stelle brillanti attualmente osservabili \u00e8 iniziata nella regione di [[IC 1805]] circa tre milioni di anni fa; l'et\u00e0 si \u00e8 potuta calcolare tramite la distribuzione delle stesse stelle sul diagramma HR. Circa tre milioni di anni \u00e8 anche il tempo di espansione dell'involucro gassoso W4, che possiede un raggio di 35 parsec, che avrebbe dunque un'et\u00e0 paragonabile all'associazione; la bolla HB3 sarebbe invece stata causata dall'esplosione di una [[supernova]] avvenuta all'interno della stessa Cas OB6, che \u00e8 infatti molto pi\u00f9 giovane e il suo effetto sulle nubi di idrogeno neutro circostanti \u00e8 molto inferiore rispetto a W4.<ref name=\"CASOB6\"/>\n\n====Cassiopeia OB7====\n[[Immagine:NGC 663.jpg|upright=1.2|thumb|[[NGC 663]], un ammasso aperto facente parte dell'associazione Cas OB8.]]\nCassiopeia OB7 \u00e8 un'associazione molto estesa situata alle coordinate galattiche l=123\u00b0 e b=+1\u00b0,<ref name=\"CasOB7ISM\"/> sebbene, per le sue dimensioni, non sia particolarmente ricca di stelle di grande massa: conta infatti una trentina di stelle supergiganti di classe O e B; si tratta anche di un oggetto poco noto e studiato. L'associazione \u00e8 situata sul bordo interno del Braccio di Perseo e l'intera regione in cui si trova \u00e8 connessa con una superbolla in espansione, che il vento stellare di Cas OB7 sospinge verso il settore intermedio fra il suo braccio di appartenenza e il nostro.<ref name=\"OB7\"/> Si pensa che la distribuzione stellare di Cas OB7 sia stata disturbata da un'esplosione di supernova, che ha modificato la velocit\u00e0 radiale delle stelle pi\u00f9 vicine ad essa, alcune delle quali, come HD&nbsp;5689, [[stella fuggitiva|sono sfuggite via]] dall'associazione.<ref name=\"OB7\">{{cita pubblicazione|autore=Cazzolato, Fran\u00e7ois; Pineault, Serge|titolo=Large-Scale Structure and Dynamics of Cassiopeia OB7|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2003AJ....125.2050C|rivista=The Astronomical Journal|volume=125|numero=4|pp=2050-2063|anno=2003|mese=aprile|doi=10.1086/368242|accesso=8 maggio 2009}}</ref> L'interazione del vento stellare con i gas del mezzo interstellare circostante potrebbe inoltre aver favorito l'avvento di una serie di fenomeni di formazione stellare sequenziali, come sarebbe testimoniato dalla presenza di alcuni [[oggetto stellare giovane|oggetti stellari giovani]] e stelle T Tauri.<ref name=\"CasOB7ISM\">{{cita pubblicazione|autore=Cazzolato, F.; Pineault, S.|titolo=Cas OB7 and its Surrounding ISM|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2002ASPC..276..312C|rivista=Seeing Through the Dust: The Detection of HI and the Exploration of the ISM in Galaxies, ASP Conference Proceedings|volume=276|p=312|anno=2002|mese=dicembre|isbn=1-58381-118-4|accesso=8 maggio 2009}}</ref>\n\n====Cassiopeia OB8====\nCassiopeia OB8 si estende in direzione del settore pi\u00f9 centrale della costellazione di Cassiopea; con una distanza stimata sui 2600 parsec (8500 anni luce), viene a trovarsi nel Braccio di Perseo fra Cas OB1 e Per OB1. Diverse sue stelle membri sono ben osservabili anche con un piccolo [[binocolo]] e ingloba al suo interno alcuni fra gli ammassi aperti pi\u00f9 famosi di Cassiopea, come [[M103 (astronomia)|M103]], [[NGC 663]], [[NGC 654]] e [[NGC 659]].<ref name=\"OB8\">{{cita pubblicazione|autore=Murdin, P.|titolo=M103|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2000eaa..bookE6103.|rivista=Encyclopedia of Astronomy and Astrophysics, Edited by Paul Murdin, article 6103. Bristol: Institute of Physics Publishing|anno=2000|mese=novembre|doi=10.1888/0333750888/6103|accesso=9 maggio 2009}}</ref> Per Cas OB8 \u00e8 stata stimata un'et\u00e0 di 20-25 milioni di anni, dunque maggiore di altre associazioni vicine; contiene una quindicina di stelle supergiganti estremamente luminose e calde, alcune delle quali sono incluse negli ammassi elencati in precedenza, che raggiungono la sesta e la settima magnitudine apparente.<ref>{{cita web|titolo=Double Cluster|url=http://www.tristram.uklinux.net/variable-star-papers/double-cluster.pdf|accesso=9 maggio 2009|urlmorto=s\u00ec|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081122002234/http://www.tristram.uklinux.net/variable-star-papers/double-cluster.pdf|dataarchivio=22 novembre 2008}}</ref>\n\n==Note==\n<references/>\n\n==Voci correlate==\n=== Argomenti generali ===\n*[[Cassiopea (costellazione)]]\n*[[Nebulosa]]\n*[[Nebulose nella cultura popolare]]\n\n=== Argomenti specifici ===\n*[[Braccio di Orione]]\n*[[Complesso nebuloso molecolare di Cefeo]]\n*[[Complesso nebuloso molecolare di Orione]], un sistema di nebulosit\u00e0 simile al precedente ma in scala ridotta\n*[[Oggetti non stellari nella costellazione di Cassiopea]]\n*[[Regione di formazione stellare delle nebulose Cuore e Anima]]\n\n=== Fenomeni correlati ===\n*[[Associazione OB]]\n*[[Formazione stellare]]\n*[[Nube molecolare gigante]]\n*[[Regione H I]]\n*[[Regione H II]]\n*[[Superbolla]]\n\n Pagina derivata da [[wikipedia:it:Regioni di formazione stellare di Cassiopea]] versione del [[wikipedia:it:Speciale:PermaLink/112390434|22 apr 2020 alle 21:46]]"
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                        "*": "[[Frate domenicano]] esponente della [[scolastica (filosofia)|Scolastica]], era definito ''Doctor Angelicus'' dai suoi contemporanei. \u00c8 venerato come [[santo]] dalla [[Chiesa cattolica]] che dal [[1567]] lo considera anche [[dottore della Chiesa]].\n\nTommaso rappresenta uno dei principali pilastri teologici e filosofici della Chiesa cattolica: egli \u00e8 anche il punto di raccordo fra la [[Cristianesimo|cristianit\u00e0]] e la [[Aristotelismo|filosofia classica]], che ha i suoi fondamenti e maestri in [[Socrate]], [[Platone]] e [[Aristotele]], e poi passati attraverso il [[Ellenismo|periodo ellenistico]], specialmente in autori come [[Plotino]]. Fu allievo di [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]], che lo difese quando i compagni lo chiamavano \"il bue muto\" dicendo: \u00abAh! Voi lo chiamate il bue muto! Io vi dico, quando questo bue muggir\u00e0, i suoi muggiti si udranno da un'estremit\u00e0 all'altra della terra!\u00bb\n\n== Biografia ==\n[[File:Thomas Aquinas in Stained Glass.jpg|thumb|San Tommaso in una vetrata della Cattedrale di Saint-Rombouts, Mechelen (Belgio)]]\nTommaso dei conti d'Aquino nacque, forse nel [[1225]], nella contea di [[Aquino]], territorio dell'odierna [[Roccasecca]], nel [[Regno di Sicilia]] (Sgarbossa, 2000, pag. 63). Secondo altre tesi, San Tommaso sarebbe nato a [[Belcastro]]. Fra queste, si segnalano quelle di fra' [[Giovanni Fiore da Cropani]], storico calabrese del [[XVII secolo]], che lo scriveva nella sua opera ''Della Calabria illustrata'', di [[Gabriele Barrio]] nella sua opera ''De antiquitate et situ Calabriae'' e di padre [[Girolamo Marafioti]], teologo dell'ordine dei Minori Osservanti, nella sua opera ''Croniche ed antichit\u00e0 di Calabria''.\n\nIl castello paterno di Roccasecca rimane comunque ancora oggi il luogo pi\u00f9 accreditato della sua nascita, da Landolfo d'Aquino e da Donna Teodora Galluccio, nobildonna [[Teano|teanese]] appartenente al ramo Rossi della famiglia napoletana dei Caracciolo.\nLa sua data di nascita non \u00e8 certa, ma \u00e8 calcolata in maniera approssimativa a partire da quella della sua morte. [[Bernardo Gui]], ad esempio, afferma che Tommaso \u00e8 morto quando aveva compiuto i suoi quarantanove anni e iniziato il suo cinquantesimo anno. Oppure, in un testo un po' anteriore, [[Tolomeo da Lucca]] fa eco ad un'incertezza: \u00abEgli \u00e8 morto all'et\u00e0 di 50 anni, ma alcuni dicono 48\u00bb. Tuttavia, oggi, sembra che ci sia accordo nel fissare la sua data di nascita tra il 1224 e il 1226.\n\n=== Da Montecassino a Napoli ===\nSecondo le usanze del tempo Tommaso, essendo il figlio pi\u00f9 piccolo, era destinato alla vita ecclesiastica e proprio per questo a soli cinque anni fu inviato come [[oblati|oblato]] nella vicina [[Abbazia di Montecassino]], di cui suo zio era [[abate]], per ricevere l'educazione religiosa. In quegli anni l'abbazia si trovava in un periodo di decadenza e costituiva una preda contesa dal Papa e dall'imperatore. Ma il [[trattato di San Germano]], concluso tra il [[Papa Gregorio IX]] e l'imperatore [[Federico II di Svevia|Federico II]] il 23 luglio [[1230]], inaugurava un periodo di relativa pace ed \u00e8 proprio allora che si pu\u00f2 collocare l'ingresso di Tommaso nel monastero. In quel luogo Tommaso ricevette i primi rudimenti delle lettere e fu iniziato alla vita religiosa benedettina.\n\nMa a partire dal [[1236]] la calma di cui godeva il monastero fu nuovamente turbata e Landolfo, consigliato dal nuovo abate, Stefano di Corbario, volle mettere al riparo il figlio dai disordini e invi\u00f2 Tommaso, oramai adolescente, a [[Napoli]], perch\u00e9 potesse seguire degli studi pi\u00f9 approfonditi. Cos\u00ec nell'autunno del [[1239]], a quattordici o quindici anni, Tommaso si iscrisse al nuovo ''Studium'' generale, l'Universit\u00e0 degli studi fondata nel [[1224]] da [[Federico II di Svevia|Federico II]] per formare la classe dirigente del suo Impero.\n\nFu proprio a Napoli, dove nel [[1231]] era stato fondato un convento, che Tommaso conobbe i [[Domenicani]], ordine in cui entr\u00f2 a far parte e in cui fece la sua vestizione nell'aprile del [[1244]].\n\nMa l'ingresso di Tommaso presso i [[Frati predicatori]] comprometteva definitivamente i piani dei suoi genitori riguardo al suo futuro incarico di abate di Montecassino. Cos\u00ec la madre invi\u00f2 un corriere ai suoi figli, che in quel periodo stavano guerreggiando nella regione di [[Acquapendente]], perch\u00e9 intercettassero il loro fratello e glielo conducessero. Essi, accompagnati da un piccolo drappello, catturarono facilmente il giovane religioso, lo fecero salire su di un cavallo e lo condussero al [[Castello di Monte San Giovanni Campano]], un castello di famiglia ove fu tenuto prigioniero per due anni. Qui tutta la famiglia tent\u00f2 di far cambiare idea a Tommaso, ma inutilmente. Tuttavia bisogna precisare che egli non fu n\u00e9 maltrattato n\u00e9 rinchiuso in qualche prigione, si trattava piuttosto di un soggiorno obbligato, in cui Tommaso poteva entrare e uscire a piacimento e anche ricevere visite. Ma prendendo atto che Tommaso era ben saldo nella sua risoluzione, la sua famiglia lo restitu\u00ec al convento di [[Napoli]] nell'estate del [[1245]].\n\n=== Gli studi a Parigi e a Colonia (1245-1252) ===\n[[File:Saint Thomas Aquinas.jpg|thumb|[[Beato Angelico]]: ''San Tommaso d'Aquino'']]\n[[File:Saint Thomas Aquinas Diego Vel\u00e1zquez.jpg|thumb|Dipinto del Velazquez]]\nI Domenicani di Napoli ritennero che non fosse sicuro trattenere presso di loro il novizio e lo inviarono a Roma dove si trovava il maestro dell'Ordine, [[Giovanni di Wildeshausen|Giovanni Teutonico]], il quale stava per partire alla volta di [[Parigi]], dove si sarebbe celebrato il [[Capitolo generale]] del [[1246]]. Egli accolse Tommaso inviandolo prima a [[Parigi]] e poi a [[Colonia (Germania)|Colonia]], dove c'era un fiorente ''Studium'' generale sotto la direzione di fra Alberto (il futuro [[Alberto Magno|sant'Alberto Magno]]), maestro in teologia, il quale era ritenuto sapiente in tutti i campi del sapere.\n\nNell'autunno del [[1245]] Tommaso, al seguito di Giovanni Teutonico, si sarebbe dunque messo in viaggio per Parigi e vi avrebbe trascorso gli anni [[1246]]-[[1247]] e la prima parte del [[1248]], cio\u00e8 tre anni scolastici. Qui potrebbe aver studiato le arti, sia in facolt\u00e0 che in convento<ref>Fino a pochi anni fa gli storici avevano dei dubbi sulla veridicit\u00e0 del soggiorno di Tommaso a Parigi nel periodo immediatamente successivo a quello in cui la sua famiglia lo restitu\u00ec all'Ordine. Dallo studio delle fonti, Walz-Novarina (1962) concludono che il viaggio di Tommaso in compagnia di Giovanni Teutonico \u00ab... senza essere certo, pu\u00f2 considerarsi probabile... \u00bb, ma erano pi\u00f9 riservati circa la questione degli studi a Parigi. Grandi eruditi come Denifle e De Groot si associano a questa opinione, ma altri come Mandonnet, Chenu e Glorieux, osservano che il viaggio a Parigi non avrebbe avuto alcun senso se Tommaso non avesse dovuto svolgervi i suoi studi, questo perch\u00e9 lo studium generale di Colonia non era funzionante prima del 1248, data della sua apertura dovuta a fra Alberto al momento del suo ritorno in questa citt\u00e0.</ref>.\n\nNel 1248 part\u00ec per Colonia con fra' Alberto, presso il quale continu\u00f2 il suo studio della teologia e il suo lavoro di assistente.\nIl soggiorno di Tommaso a Colonia, al contrario di quello a Parigi, non \u00e8 mai stato messo in dubbio, poich\u00e9 \u00e8 ben testimoniato dalle fonti. Il 7 giugno [[1248]] il capitolo generale dei Domenicani riunito a Parigi decise la creazione di uno ''studium'' generale a [[Colonia (Germania)|Colonia]], citt\u00e0 nella quale esisteva gi\u00e0 un convento domenicano fondato nel [[1221]]-[[1222]] da fra' Enrico, compagno di [[Giordano di Sassonia]].\n\nL'incarico di insegnare venne affidato a fra Alberto, la cui reputazione in quel periodo era gi\u00e0 notevole.\nQuesto soggiorno a Colonia costitu\u00ec una tappa decisiva nella vita di Tommaso. Per quattro anni, dai 23 ai 27 anni, Tommaso pot\u00e9 assimilare profondamente il pensiero di Alberto. Un esempio di questa influenza lo troviamo nell'opera nota con il nome di ''Tabula libri Ethicorum'', la quale si presenta come un lessico le cui definizioni sono molto spesso delle citazioni quasi letterali di Alberto.\n\n=== Il primo periodo di insegnamento a Parigi (1252-1259) ===\n[[File:Friesach - Dominikanerkirche - Hochaltar - Hl Thomas von Aquin1.jpg|thumb|Chiesa dei domenicani di Friesach: ''San Tommaso e papa Urbano V e il dogma della [[transustanziazione]]'']]\nQuando il Maestro Generale dei Domenicani domand\u00f2 ad Alberto di indicargli un giovane teologo che potesse essere nominato baccelliere per insegnare a Parigi, Alberto gli propose Tommaso che stimava sufficientemente preparato in ''scientia et vita''. Sembra che Giovanni Teutonico abbia esitato per via della giovane et\u00e0 del prescelto, 27 anni, perch\u00e9 secondo gli statuti dell'Universit\u00e0 egli avrebbe dovuto averne 29 per poter assumere canonicamente quest'impegno. Fu grazie alla mediazione del cardinale [[Ugo di Saint-Cher]] che la richiesta di Alberto fu esaudita e Tommaso ricevette quindi l'ordine di recarsi subito a Parigi e di prepararsi a insegnare. Egli inizi\u00f2 il suo insegnamento come baccelliere nel settembre di quello stesso anno, cio\u00e8 del [[1252]], sotto la responsabilit\u00e0 del maestro Elia Brunet de Bergerac che occupava il posto lasciato vacante a causa della partenza di Alberto.\n\nA Parigi Tommaso trov\u00f2 un clima intellettuale meno tranquillo di quello di Colonia. Ancora nel 1250 era vietato commentare i libri di [[Aristotele]], ma tra il [[1252]] e il [[1255]], durante la prima parte del soggiorno di Tommaso, la Facolt\u00e0 delle Arti avrebbe finalmente ottenuto il permesso di insegnare pubblicamente tutti i libri del grande filosofo greco.\n\n=== Il primo ritorno in Italia (1259-1268) ===\nTra il [[1259]] e il [[1268]] fu nuovamente in Italia, impegnato nell'insegnamento e negli scritti teologici: fu prima assegnato a Orvieto, come lettore, vale a dire responsabile per la formazione continua della comunit\u00e0. Qui ebbe il tempo per completare la stesura della ''[[Summa contra Gentiles]]'' (iniziata nel [[1258]]) e della ''Expositio super Iob ad litteram'' ([[1263]]-[[1265]]).\n\nInoltre qui Tommaso, che non conosceva direttamente il greco in maniera sufficiente a leggere i testi di Aristotele in originale, si pot\u00e9 avvalere dell'opera di traduzione di un confratello, [[Guglielmo di Moerbeke]], eccellente grecista. Guglielmo rifece o rivide le traduzioni delle opere di Aristotele e pure dei principali commentatori greci ([[Temistio]], [[Ammonio]], [[Proclo]]). Alcune fonti riportano addirittura che Guglielmo avrebbe tradotto Aristotele dietro richiesta (''ad istantiam'') di Tommaso stesso. Il contributo di Guglielmo, anche lui in Italia come Tommaso dopo il 1260, forn\u00ec a Tommaso un prezioso apporto che gli permise di redigere le prime parti dei Commenti alle opere di Aristotele, spesso validi ancora oggi per la comprensione e discussione del testo aristotelico<ref>{{Cita libro|autore=Sofia Vanni Rovighi|titolo=Introduzione a Tommaso d'Aquino|anno=1981|editore=Laterza|citt\u00e0=Roma-Bari|pp=33-34}}</ref><ref>{{Cita libro|cognome=Aristotele|curatore=Marcello Zanatta|traduttore=Marcello Zanatta|titolo=Etica Nicomachea|url=https://www.worldcat.org/oclc/797461609|edizione=8. ed|data=1999|editore=Rizzoli|citt\u00e0=Milano|p=79|volume=1|OCLC=797461609|ISBN=978-88-17-12965-7}}</ref>.\n\nTra il [[1265]] e il [[1268]] fu inviato a Roma come maestro reggente. Durante il suo soggiorno, assegnato alla formazione intellettuale di giovani domenicani, Tommaso cominci\u00f2 a scrivere la ''[[Summa Theologiae]]'' e compil\u00f2 numerosi altri scritti su varie questioni economiche, canoniche e morali. Durante questo periodo, ebbe l'opportunit\u00e0 di lavorare con la corte papale (che non era residente a Roma).\n\n=== Il secondo periodo di insegnamento a Parigi (1268-1272) ===\n[[File:Tommaso - Super Physicam Aristotelis, 1595 - 4733624.tif|thumb|''Super Physicam Aristotelis'', 1595]]\nNel secondo periodo di insegnamento a Parigi ([[1268]]-[[1272]]), la sua occupazione principale fu l'insegnamento della Sacra Pagina e proprio a questo periodo risalgono alcune delle sue opere pi\u00f9 celebri, come i commenti alla Scrittura e le Questioni Disputate. Anche se i commenti al Nuovo Testamento restano il cuore della sua attivit\u00e0, egli si segnala anche per la variet\u00e0 della sua produzione, come ad esempio la scrittura di diversi brevi scritti (come ad esempio il ''De Mixtione elementorum'', il ''De motu cordis'', il ''De operationibus occultis naturae''...) e per la partecipazione alle problematiche del suo tempo: che si tratti di secolari o dell'averroismo vediamo Tommaso impegnato su tutti i fronti.\n\nA questa multiforme attivit\u00e0 bisogna aggiungere un ultimo tratto: Tommaso \u00e8 anche il commentatore di Aristotele. Tra queste opere ricordiamo: l'&nbsp;''Expositio libri Peri ermenias'', l'&nbsp;''Expositio libri Posteriorum'', la ''Sententia libri Ethicorum'', la ''Tabula libri Ethicorum'', il ''Commento alla Fisica e alla Metafisica''. Vi sono poi anche delle opere incompiute, come la ''Sententia libri Politicorum'', il ''De Caelo et Mundo'', il ''De Generatione et corruptione'', il ''Super Meteora''.\n\n=== Gli ultimi anni e la morte ===\n[[File:Thomas Aquinas by Fra Bartolommeo.jpg|Ritratto di Tommaso ad opera di [[Fra Bartolomeo]]|thumb]]\nFu quindi richiamato in Italia a Firenze per il Capitolo generale dell'Ordine dei Domenicani<ref name=\"filangieri,2005\" />, secondo dopo quello del 1251<ref>{{cita web | url = https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | titolo = Storia dell'Ordine Domenicano a Firenze | urlarchivio = https://archive.today/20190214234226/https://www.fiorentininelmondo.it/it/home/461-storia-dellordine-domenicano-a-firenze.html | dataarchivio = 14 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. Nella primavera del [[1272]] Tommaso lasci\u00f2 definitivamente Parigi e poco dopo la [[Pentecoste]] di quello stesso anno (12 giugno [[1272]]) il capitolo della provincia domenicana di Roma gli affid\u00f2 il compito di organizzare uno ''Studium'' generale di teologia, lasciandolo libero di scegliere il luogo, le persone e il numero degli studenti. Ma la scelta di Napoli era gi\u00e0 stata designata da un precedente capitolo provinciale ed \u00e8 anche verosimile che [[Carlo I d'Angi\u00f2]] abbia fatto pressione perch\u00e9 venisse scelta la sua capitale come sede e che a capo di questo nuovo centro di teologia venisse insediato un maestro di fama. Tommaso D'Aquino abit\u00f2 per oltre un anno [[Basilica di San Domenico Maggiore#Storia|San Domenico Maggiore]] nell'ultimo periodo della sua vita, lasciandovi scritti e reliquie<ref>{{cita web | url = https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | titolo = La cella di San Tommaso a San Domenico Maggiore (Napoli) | sito = museosandomenicomaggiore.it | urlarchivio = https://archive.today/20190214215712/https://www.museosandomenicomaggiore.it/cella-di-san-tommaso-daquino-museo-san-domenico-maggiore-napoli/ | dataarchivio = 14 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.<br />\nGli fu offerto l'[[Arcidiocesi di Napoli|arcivescovado di Napoli]], che non volle mai accettare, preferendo vivere in umilt\u00e0<ref>{{cita libro | autore = [[Giovanni Bosco|G. Bosco]] | url = https://archive.org/details/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/page/n287 | titolo = Storia ecclesiastica ad uso della giovent\u00f9 utile ad ogni grado di persone | editore = Libreria Salesiana Editore | citt\u00e0 = Torino | anno = 1904 | pagina = 284 | urlarchivio = https://archive.org/stream/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC/bub_gb_Zw_7Eu6vMYMC_djvu.txt | dataarchivio = 4 novembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 4 novembre 2018}}, con l'approvazione del card. [[Lorenzo Gastaldi]], arcivescovo di Torino</ref>.\n\nLa [[D'Aquino (famiglia)#Membri iilustri|famiglia D'aquino]] era in rapporti con Federico II di Svevia che aveva istituzionalizzato la [[Scuola Medica Salernitana#Almo Collegio Salernitano|Scuola Medica Salernitana]], primo centro di fruizione culturale degli scritti medici e filosofici di Avicenna e Averro\u00e8, noti al Dottore Angelico.<br />\nStabilendosi presso la sorella Teodora al [[Mercato San Severino|Castello dei Sanseverino]]<ref>{{cita web | url = http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | titolo = Premio letterario internazionale San Tommaso d\u2019Aquino, sabato 4 a Mercato San Severino. | sito = gazzettadisalerno.it | citt\u00e0 = Mercato San Severino (SA) | data = 1\u00ba agosto 2018 | urlarchivio = https://archive.today/20180911152238/http://www.gazzettadisalerno.it/il-municipio-che-cambia/premio-letterario-internazionale-san-tommaso-daquino-sabato-4-a-mercato-san-severino/ | dataarchivio = 11 settembre 2018 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>, tenne una serie di lezioni straordinarie nella celebre Scuola Medica che aveva sollecitato l'onore ed il decoro della parola dell'Aquinate<ref name=\"filangieri,2005\">{{cita web | autore = Astrid Filangieri | url = http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | titolo = La vita e le Opere di San Tommaso d'Aquino | anno = 2005 | sito = ilportaledelsud.org | urlarchivio = https://archive.today/20041021201549/http://www.ilportaledelsud.org/stommaso.htm | dataarchivio = 21 ottobre 2004 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>. A memoria del suo soggiorno, nella Chiesa di San Domenico si conservano la reliquia del suo braccio e le spoglie delle sorelle<ref>{{cita web | url = https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | titolo = Convento di San Domenico a Salerno, oggi caserma | data = 26 novembre 2018 | sito = salernodavedere.it | urlarchivio = https://archive.today/20190214204914/https://www.salernodavedere.it/convento-di-san-domenico-a-salerno-oggi-caserma/ | dataarchivio = 14 febbraio 2019 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref>.\n\nIl 29 settembre [[1273]] egli partecip\u00f2 al capitolo della sua provincia a Roma in qualit\u00e0 di definitore. Ma alcune settimane pi\u00f9 tardi, mentre celebrava la Messa nella cappella di San Nicola, Tommaso ebbe una sorprendente visione tanto che dopo la messa non scrisse, non dett\u00f2 pi\u00f9 nulla e anzi si sbarazz\u00f2 persino degli strumenti per scrivere. A [[Reginaldo da Piperno]], che non comprendeva ci\u00f2 che accadeva, Tommaso rispose dicendo: \u00abNon posso pi\u00f9. Tutto ci\u00f2 che ho scritto mi sembra paglia in confronto con quanto ho visto\u00bb.\n<blockquote>{{citazione|San [[Bonaventura da Bagnoregio|Bonaventura]], entrato nello studio di Tommaso mentre scriveva, vide la [[colomba dello Spirito Santo|colomba dello Spirito]] accanto al suo volto. Ultimato il trattato sull'Eucaristia, lo depose sull'altare davanti al crocifisso per ricevere dal Signore un segno. Subito fu sollevato da terra e ud\u00ec le parole: ''Bene scripsisti, Thoma, de me quam ergo mercedem accipies?'' E rispose ''Non aliam nisi te, Domine''. Anche Paolo fu rapito al terzo cielo, e poi Antonio e tutta una serie di santi fino a Caterina; il volo, il levarsi in aria indica la vicinanza con il cielo e con Dio, con archetipo nelle figure di Enoch e Elia.|Il piccolo Tommaso e l'\"appetito\" per i libri in ''L'Osservatore Romano'', 28 gennaio 2010<ref>{{cita pubblicazione | autore = SAndra Isetta | url = http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | titolo = Il piccolo Tommaso e l'\"appetito\" per i libri | rivista = [[L'Osservatore Romano]] | sito = vatican.va | data = 28 gennaio 2010 | urlarchivio = https://archive.today/20100224105627/http://www.vatican.va/news_services/or/or_quo/cultura/2010/022q04a1.html | dataarchivio = 24 febbraio 2010 | urlmorto = no | accesso = 15 febbraio 2019 }}</ref><ref group=\"Nota\">Nella [[Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore#Le processioni|Sala del Tesoro di San Domenico Maggiore]] \u00e8 conservato un ''arazzo raffigurante il [[Enoch (antenato di No\u00e8)|Carro del Sole]]'', parte delle ''Storie ed alle Virt\u00f9 di san Tommaso d\u2019Aquino'', donato ai domenicani da [https://archive.today/20190214220022/https://www.museosandomenicomaggiore.it/sala-arredi-sacri-museo-san-domenico-maggiore/ Vincenza Maria d\u2019Aquino Pico]</ref>}}</blockquote>\n\nAlla fine di gennaio del [[1274]] Tommaso e il ''socius'' si misero in viaggio per partecipare al [[Concilio di Lione II|Concilio]] che [[Papa Gregorio X|Gregorio X]] aveva convocato per il 1\u00ba maggio [[1274]] a [[Lione]].<br />\nDopo qualche giorno di viaggio arrivarono al castello di [[Maenza]], dove abitava sua nipote Francesca. \u00c8 qui che si ammal\u00f2 e perse del tutto l'appetito. Dopo qualche giorno, sentendosi un po' meglio, tent\u00f2 di riprendere il cammino verso Roma, ma dovette fermarsi all'[[abbazia di Fossanova]] per riprendere le forze. Tommaso rimase a Fossanova per qualche tempo e tra il 4 e il 5 marzo, dopo essersi confessato da Reginaldo, ricevette l'[[eucaristia]] e pronunci\u00f2, com'era consuetudine, la professione di fede eucaristica. Il giorno successivo ricevette l'[[unzione dei malati]], rispondendo alle preghiere del rito. Mor\u00ec di l\u00ec a tre giorni, mercoled\u00ec 7 marzo [[1274]], alle prime ore del mattino dopo aver ricevuto l'[[Eucaristia]]<ref>Jean-Pierre Torrell, ''Amico della verit\u00e0'', p. 392</ref>.\n\nLe spoglie di Tommaso d'Aquino sono conservate nella [[convento dei domenicani di Tolosa|chiesa domenicana detta ''Les Jacobins'']] a [[Tolosa]]. La reliquia della mano destra, invece, si trova a [[Salerno]], nella chiesa di San Domenico; il suo cranio si trova invece nella [[Concattedrale di Santa Maria Annunziata|concattedrale di Priverno]], mentre la costola del cuore nella Basilica [[concattedrale di Aquino]].\n\n== Il pensiero di Tommaso ==\n[[File:St-thomas-aquinas.jpg|thumb|San Tommaso d'Aquino, ritratto di [[Carlo Crivelli]]]]\nPer Tommaso l'anima \u00e8 creata \"a immagine e somiglianza di Dio\" (come dice la Genesi), unica, immateriale (priva di volume, peso ed estensione), forma del corpo e non localizzata in un punto particolare di esso, trascendente come Dio e come lui in una dimensione al di fuori dello spazio e del tempo in cui sono il corpo e gli altri enti. L'anima \u00e8 ''tota in toto corpore'', contenuta interamente in ogni parte del corpo, e in questo senso legata ad esso indissolubilmente: si veda, sul tema, la questione 76 della Prima Parte della ''Summa theologiae'', questione dedicata appunto al rapporto tra anima e corpo<ref>[http://hl.altervista.org/split.php?http://marcellolandi.altervista.org/alterpages/files/Quaestio76.pdf ''Quaestio 76'' della Parte I della ''Summa Theologiae'' di San Tommaso d'Aquino. A cura di Marcello Landi]</ref>.\n\nSecondo Tommaso:\n{{citazione|Ci\u00f2 che si accetta per fede sulla base della rivelazione divina non pu\u00f2 essere contrario alla conoscenza naturale... Dio non pu\u00f2 indurre nell'uomo un'opinione o una fede contro la conoscenza naturale... tutti gli argomenti contro la fede non procedono rettamente dai primi principii per s\u00e9 noti.|Tommaso d'Aquino, ''Summa contra Gentiles'', I, 7.}}\n\n{{citazione necessaria|Nella filosofia tomista Dio \u00e8 descritto con le seguenti propriet\u00e0:}}\n* massimo grado possibile di ogni qualit\u00e0 (che \u00e8, \u00e8 stata o possa essere fra gli enti), fra queste: sommo amore e sommo bene\n* immutabile, semplice e indivisibile: \u00e8 da sempre e per sempre uguale a s\u00e9 stesso, a lui nulla manca e in lui nulla cambia. \n* eterno: non nasce e non muore, vive da sempre e per sempre \n* infinito ''in atto'' (non infinito potenziale): non ha limite-confine di tempo o di spazio\n* onnisciente\n* unico: nessuno, nemmeno Dio pu\u00f2 creare un altro Dio \n* onnipotente: ma non pu\u00f2 perpetrare il male e non pu\u00f2 creare un altro Dio\n* per s\u00e9: non riceve la vita o altre propriet\u00e0 da alcuno, poteva esistere senza gli enti da lui creati, che perci\u00f2 non nascono come parte di lui e non sono Dio. \n* trascendente: Dio non \u00e8 un ente qualunque tra gli altri enti, la differenza tra Dio e gli altri enti \u00e8 una differenza quantitativa, vale a dire stesse qualit\u00e0 ma in un minore grado di completezza e perfezione. Gli enti creati, fra cui gli angeli e l'uomo, in infiniti gradi a lui somigliano, sono come Dio, ma non sono Dio: non hanno una parte fisica dell'essere per essenza, poich\u00e9 l'essere \u00e8 semplice, senza parti e indivisibile.\n\nQuesto essere (inteso da S.Tommaso come \"Ipsum esse subsistens\") ha molte propriet\u00e0 in comune con l'essere della filosofia greca, cos\u00ec come lo defin\u00ec [[Parmenide]]: uno e unico, semplice e indivisibile, infinito ed eterno, onnisciente. La differenza sostanziale per\u00f2 consiste nel fatto che crea gli enti, \u00e8 pi\u00f9 grande della somma di essi, e pu\u00f2 esistere senza. Anche nell'ultima forma del pensiero greco, quello di Plotino, troviamo che l'emanazione dall'essere agli enti \u00e8 un fatto eterno, ma anche necessario e reversibile, non una libera scelta dell'assoluto, che avrebbe potuto non manifestarsi. Il concetto di [[creazione (teologia)|creazione]] (\"produzione dal nulla\") \u00e8 peraltro estraneo alla filosofia greca ed \u00e8 proprio del pensiero giudaico-cristiano.\n\nSe la trascendenza nega il panteismo, la personalit\u00e0 di Dio nega a sua volta il deismo (che sar\u00e0 proprio degli Illuministi): trascendenza ed essere per s\u00e9 non significano lontananza inarrivabile. Gli uomini non nascono, ma hanno la possibilit\u00e0 di diventare parte integrante di Dio e, gi\u00e0 in questa esistenza terrena, di identificare la propria vita con la vita del creatore.\n\nIn modo identico, si pu\u00f2 dire che l'essere per san Tommaso non \u00e8 solo l'essere comune o la piattaforma di tutto ci\u00f2 che esiste, ma \u00e8 l\u2019''esse ut actus'' inteso come atto puro che perfeziona ogni altra perfezione (essenza, sostanza, forma). Dio \u00e8 atto puro, puro da ogni potenza, limite e imperfezione. Quando l'essere \u00e8 mischiato o ricevuto in una potenza, allora \u00e8 atto misto ed \u00e8 ente finito. Tommaso fonda la sua concezione metafisica sul concetto di [[Analogia (filosofia)|Analogia]], rielaborando in maniera molto originale il pensiero aristotelico.\n\n=== Le cinque vie per dimostrare l'esistenza di Dio ===\nSan Tommaso distinse tre forme di conoscenza umana in relazione all'ente e al suo Creatore: ''an sit'' (\"se sia\"), ''quomodo sit'' (\"in che modo sia\"), ''quid sit'' (\"che cosa sia\"). La conoscenza umana di Dio \u00e8 possibile soltanto in merito alla Sua esistenza e ad un ''quomodo sit'' negativo, nel quale la mente umana procede ad analizzare il creato sensibile, e, per analogia e differenza, identifica tutte le qualit\u00e0 dell'ente che non possono essere proprie di Dio Creatore<ref name=\"Pensiero_XLVI_2007\" />, pur essendone l'opera.\nTale percorso fu chiamato ''via negationis'' (o anche ''' via remotionis'') ordinata al fine di descrivere il ''quomodo non sit''(\"in che modo non sia\") di Dio. Esso \u00e8 effetto della grazia divina ed \u00e8 possibile soltanto perch\u00e9 il Creatore decide liberamente di rivelarSi all'uomo, conducendolo per mano da una serie di negazioni delle qualit\u00e0 dell'ente colte con i cinque sensi fino a pervenire ad un'affermazione intelligibile e positiva di Lui.\n\nL'autore delle Cinque Vie, infine, escluse che la dimostrazione razionale dell'esistenza e unicit\u00e0 di Dio potesse rivelare all'uomo anche la Sua vera essenza, quel ''qui sit'' che rimane un mistero accessibile soltanto alla virt\u00f9 ed \u00e8 ritenuto un limite esterno per il dominio possibile della ragione. La conoscenza teologica pu\u00f2 essere soltanto indiretta, relativa agli effetti della causa prima e del fine ultimo sulla Sua creazione.<ref name=\"Pensiero_XLVI_2007\">{{cita libro |autore= Massimo Adinolfi, Francesco Paolo Adorno, Francesco Berto, Massimo Cacciari, Piero Coda, Carmela Covino, Adriano Fabris, Franco Ferrari, Ernesto Forcellino, Carlo Sini, Luigi Vero Tarca, Vincenzo Vitiello | rivista = Il Pensiero. Rivista di filosifia | volume= XLVI | numro = 1-2 | anno= 2007 | accesso = 23 gennaio 2020 | titolo = La conoscenza di Dio tra remotio e revelatio nella \"Summa theologiae\" di San Tommaso D'Aquino | pagina = 23 | editore = Inschibboleth Edizioni | OCLC = 9788885716612 | doi = 10.1400/263019 | ISSN = 2532-7550}}</ref>\n\nMolti pensatori cristiani hanno elaborato diversi percorsi razionali per cercare di dimostrare l'[[esistenza di Dio]]: mentre [[Anselmo d'Aosta]], sulla scia neoplatonica di [[Agostino d'Ippona]] procedeva sia ''a simultaneo'', cio\u00e8 dal concetto stesso di Dio, da lui ritenuto ''id quo maius cogitari nequit'' (nel ''Proslogion'', cap.2.3), sia ''a posteriori'' (nel ''[[Monologion]]'') per dimostrare l'esistenza di Dio, l'unico modo per arrivarci, secondo Tommaso, consiste nel procedere ''a posteriori'': partendo cio\u00e8 dagli effetti, dall'esperienza sensibile, che \u00e8 la prima a cadere sotto i nostri sensi, per dedurne razionalmente la sua Causa prima. Si tratta di quella che chiama ''demonstratio quia''<ref>''S. Th.'' I, q.2, a.2, c. e luoghi paralleli nei commenti aristotelici</ref>, cio\u00e8, appunto dagli effetti, il cui risultato \u00e8 ammettere necessariamente che esista il punto d'arrivo della dimostrazione, anche se non \u00e8 pienamente intelligibile, come in questo caso, ed in altri, il perch\u00e9 (''demonstratio quid'', es. i sillogismi: le premesse esprimono propriet\u00e0 che sono cause della conclusione: \u00abOgni uomo \u00e8 mortale; ogni ateniese \u00e8 uomo; ogni ateniese \u00e8 mortale\": essere uomo e mortale \u00e8 necessaria causa della mortalit\u00e0 di ogni ateniese)\u00bb\n\nSulla base di questo sfondo di pensiero Tommaso espone le sue prove dell'esistenza di Dio,<ref>Cf. ''[[Summa Theologiae]]'', I\u00aa q. 2 a. 3</ref>.\nTutte e cinque, con alcune variazioni, seguono questa struttura:\n\n1) constatazione di un fatto ''in rerum natura'', nell'esperienza sensibile ordinaria (movimento inteso come trasformazione; causalit\u00e0 efficiente subordinata; inizio e fine dell'esistenza degli esseri generabili e corruttibili, perci\u00f2 materiali, contingenti nel suo vocabolario, che quindi possono essere e non essere; gradualit\u00e0 degli esseri nelle perfezioni trascendentali, come bont\u00e0, verit\u00e0, nobilt\u00e0 ed essere stesso; finalit\u00e0 nei processi degli esseri non intelligenti);\n\n2) analisi metafisica di quel dato iniziale esperenziale alla luce del principio metafisico di causalit\u00e0, enunciato in varie formulazioni (\"Tutto ci\u00f2 che si muove \u00e8 mosso da un altro\"; \"\u00c8 impossibile che una cosa sia causa efficiente di s\u00e9 stessa\"; \"Ora, \u00e8 impossibile che tutte di tal natura siano state sempre, perch\u00e9 ci\u00f2 che pu\u00f2 non essere un tempo non esisteva\"; \"Ma il grado maggiore o minore si attribuiscono alle diverse cose secondo che si accostano di pi\u00f9 o di meno a qualcosa di sommo o di assoluto\"; \"Ora, ci\u00f2 che \u00e8 privo di intelligenza non tende al fine se non perch\u00e9 \u00e8 diretto da un essere conoscitivo e intelligente\");\n\n3) impossibilit\u00e0 di un ''regressus in infinitum'' inteso in senso metafisico, non quantitativo, perch\u00e9 ci\u00f2 renderebbe inintelligibile, inspiegabile pienamente il dato di fatto di partenza esistente (\"Ora, non si pu\u00f2 in tal modo procedere all'infinito, perch\u00e9 altrimenti non vi sarebbe un primo motore, e di conseguenza nessun altro motore...\"; \"Ma procedere all'infinito nelle cause efficienti equivale ad eliminare la prima causa efficiente; e cos\u00ec non avremmo neppure l'effetto ultimo, n\u00e9 le cause intermedie...\"; \"Dunque non tutti gli esseri sono contingenti, ma bisogna che nella realt\u00e0 ci sia qualcosa di necessario. Ora, tutto ci\u00f2 che \u00e8 necessario, o ha la causa della sua necessit\u00e0 in un altro essere oppure no. D'altra parte [in questo genere di esseri] non si pu\u00f2 procedere all'infinito...\"; questo passaggio manca, per la sua evidenza agli occhi dell'Aquinate manca nella quarta via e nella quinta via, si passa direttamente alla conclusione;\n\n4) conclusione deduttiva strettamente razionale (senza nessuna cogenza di fede) che identifica il 'conosciuto' sotto quel determinato aspetto con quello \"che tutti chiamano Dio\", o espressioni simili (\"Dunque \u00e8 necessario arrivare ad un primo motore che non sia mosso da altri; e tutti riconoscono che esso \u00e8 Dio\"; \"Dunque bisogna ammettere una prima causa efficiente, che tutti chiamano Dio\"; \"Dunque bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per s\u00e9 necessario e non tragga da altri la propria necessit\u00e0, ma sia causa di necessit\u00e0 agli altri. E questo tutti dicono Dio\"; \"Ora ci\u00f2 che \u00e8 massimo in un dato genere \u00e8 causa di tutti gli appartenenti a quel genere, come il fuoco, caldo al massimo, \u00e8 causa di ogni calore, come dice lo stesso Aristotele. Dunque vi \u00e8 qualcosa che per tutti gli enti \u00e8 causa dell'essere, della bont\u00e0 e di qualsiasi perfezione. E questo chiamiamo Dio\"; \"Vi \u00e8 dunque un qualche essere intelligente, dal quale tutte le cose naturali sono ordinate ad un fine: e quest'essere chiamiamo Dio\".\n\nI cinque percorsi indicati da San Tommaso sono<ref>Cf. Summa Theologiae, pars I, quaestio 2 articolo 3.</ref>:\n* ''Ex motu et mutatione rerum'' (tutto ci\u00f2 che si muove esige un movente primo perch\u00e9, come insegna Aristotele nella Metafisica: \"Non si pu\u00f2 andare all'infinito nella ricerca di un primo motore\");\n* ''Ex ordine causarum efficientium'' (cio\u00e8 \"dalla causa efficiente\", intesa in senso subordinato, non in senso coordinato nel tempo. Tommaso non \u00e8, per sola ragione, in grado di escludere la durata indefinita nel tempo di un mondo creato da Dio, la cosiddetta ''creatio ab aeterno'': ogni essere finito, partecipato, dipende nell'essere da un altro detto causa; necessit\u00e0 di una causa prima incausata);\n* ''Ex rerum contingentia'' (cio\u00e8 \"dalla contingenza\". Nella terminologia di Tommaso la generabilit\u00e0 e corruttibilit\u00e0 sono prese come segno evidente della possibilit\u00e0 di essere e non essere legata alla materialit\u00e0, sinonimo, nel suo vocabolario di \"contingenza\", ben diverso dall'uso pi\u00f9 comune, legato ad una terminologia avicenniana, dove \"contingente\" \u00e8 qualsiasi realt\u00e0 che non sia Dio. Tommaso, in questa argomentazione della ''Summa Theologiae'' distingue attentamente il necessario dipendente da altro (anima umana e angeli) e necessario assoluto (Dio). L'esistenza di esseri generabili e corruttibili \u00e8 in s\u00e9 insufficiente metafisicamente, rimanda ad esseri necessari, dapprima dipendenti da altro, quindi ad un essere assolutamente necessario);\n* ''Ex variis gradibus perfectionis'' (le cose hanno diversi gradi di perfezioni, intese in senso trascendentale, come verit\u00e0, bont\u00e0, nobilt\u00e0 ed essere, sebbene sia usato un 'banale' esempio fisico legato al fuoco e al calore; ma solo un grado massimo di perfezione rende possibile, in quanto causa, i gradi intermedi);\n* ''Ex rerum gubernatione'' (cio\u00e8 \"dal governo delle cose\": le azioni di realt\u00e0 non intelligenti nell'universo sono ordinate secondo uno scopo, quindi, non essendo in loro quest'intelligenza, ci deve essere un'intelligenza ultima che le ordina cos\u00ec).\n\n[[Immanuel Kant|Kant]], pur ammettendo l'esistenza di Dio come postulato della ragion pratica, ritiene che l'esistenza di Dio sia indimostrabile da un punto di vista teoretico-speculativo: nella [[Dialettica trascendentale]] della [[Critica della ragion pura]] (1781), Kant ha contestato tali dimostrazioni, pur non prendendo in realt\u00e0 in considerazione direttamente le cinque \"vie\" di San Tommaso, ma le prove dell'esistenza di Dio nella filosofia leibniziano-wollfiana. La critica kantiana si rivolge infatti alla: 1) prova ontologica; 2) prova cosmologica e 3) prova fisico-teologica. Se per quanto riguarda almeno nelle conclusioni sia S.Tommaso, sia Kant sono concordi nel rifiutare la prova ontologica, per quanto riguarda la prova cosmologica e quella fisico- teologica, Kant critica queste due prove (a cui si possono ridurre le cinque \"vie tomistiche), in quanto sarebbero legate ad un'estensione indebita dell'uso della ragione (nel suo uso teoretico-speculativo), i cui concetti razionali, cio\u00e8 le idee, sono vuote. Solo l'intuizione empirica infatti potrebbe ovviare a ci\u00f2: per questo motivo l'idea di Dio \u00e8 assolutamente non verificabile tramite la ragione,<ref>Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', Laterza, 1965, pp. 291-346.</ref><ref>Leo Elders, ''The Philosophical Theology of St. Thomas Aquinas'', E.J. Brill, 1990, pp. 78-79.</ref> superando i limiti dell'esperienza possibile.\n\n=== Processo conoscitivo ===\n{{citazione necessaria|Tommaso, affermava che la conoscenza dell'essere umano, in quanto dotato di un corpo creato da Dio, muove sempre dall'universo immanente, sensibile e corporeo nella direzione dell'universo trascendente, intellegibile (invisibile) e incorporeo. In tale aspetto, si differenzi\u00f2 da sant'[[Aurelio Agostino d'Ippona|Agostino]], che pensava che questa avvenisse tramite l'[[Illuminazione (cristianesimo)|illuminazione divina]].}} \n\nAgostino sostenne che la sorgente del sapere e dell'essere \u00e8 la stessa, Dio Creatore dell'universo, e che quindi i due piani dell'essere e del sapere non possono cadere in contraddizione l'uno con l'altro. <br />\n{{cn|Senza negare Agostino}}, San Tommaso aggiunse che il corpo umano deve poter essere capace di conoscere il creato mediante la sua mente e i suoi sensi, poich\u00e9 l'uomo non soltanto \u00e8 una creatura di Dio, ma pi\u00f9 di ogni altro vivente \u00e8 l'unico creato a immagine e somiglianza della mente e del Suo corpo umano-divino di Dio Padre e di Ges\u00f9 Cristo Dio, Suo Figlio. Tommaso aggiunse che i due piani dell'essere e del sapere sono tra loro comunicanti: infatti, le Cinque Vie dimostrarono che dall'essere della natura corporea \u00e8 possibile giungere a conoscere e dimostrare la possibilit\u00e0, la realt\u00e0 e la necessit\u00e0 dell'esistenza e dell'unicit\u00e0 di Dio. \n\nPrima ancora di questo, mediante ogni conoscenza -{{cn|anche scientifica}}}- del creato, Tommaso riusc\u00ec a raggiungere il dono e il raro privilegio della visione del Corpo del Cristo risorto e del dialogo personale con Lui, il giorno della ricorrenza di [[San Nicola di Bari|San Nicola]], poco tempo prima di completare la ''Summa theologica'' e di morire.<ref>{{cita web | url = https://www.lifesitenews.com/blogs/when-st.-thomas-aquinas-had-a-foretaste-of-heaven-on-st.-nicholas-feast-day | titolo = When St. Thomas Aquinas had a foretaste of heaven on St. Nicholas\u2019 feast day | data = 6 dicembre 2018 | urlarchivio = https://archive.today/20200104211336/https://www.lifesitenews.com/blogs/when-st.-thomas-aquinas-had-a-foretaste-of-heaven-on-st.-nicholas-feast-day | dataarchivio = 4 gennaio 2020 | urlmorto = no | accesso = 6 gennaio 2020 }}</ref>\n\nCi\u00f2 non significa che Tommaso disconoscesse il pensiero di sant'Agostino, che \u00e8 invece citato a pi\u00f9 riprese nella ''Summa Theologica''', e che fu dichiarato Dottore della Chiesa nel 1298, dopo la morte dell'Aquinate.\n\nLa conoscenza degli [[universali]] per\u00f2 appartiene solo alle intelligenze angeliche; noi, invece, conosciamo gli universali ''post-rem'', ossia li ricaviamo dalla realt\u00e0 sensibile. Soltanto Dio conosce ''ante rem''.\n\nLa conoscenza \u00e8, quindi, un processo di adeguamento dell'anima o dell'intelletto e della cosa, secondo una formula che d\u00e0 ragione del sofisticato aristotelismo di Tommaso:\n{{Citazione|Verit\u00e0: Adeguamento dell'intelletto alla cosa. Adeguamento della cosa all'intelletto. Adeguamento dell'intelletto e della cosa.|Tommaso d'Aquino<ref>Cf. ''Quaestio disputata de anima'', a. 3 ad 1; ''Summa Theologiae'', I\u00aa q. 16 aa. 1-2.</ref>|Veritas: Adaequatio intellectus ad rem. Adaequatio rei ad intellectum. Adaequatio intellectus et rei.|lingua=la}}\n\n=== La creazione secondo Tommaso ===\nTommaso spiega che l'uomo pu\u00f2 stabilire a partire dalla ragione il rapporto creaturale di dipendenza dell'universo da Dio ovvero la creatio ex nihilo intesa come totale dipendenza dell'essere creato, anche quello sostanziale, dall'Essere divino<ref>{{Cita libro|autore=Sofia Vanni Rovighi|titolo=Introduzione a Tommaso d'Aquino|anno=1981|editore=Laterza|citt\u00e0=Roma-Bari|pp=68-70}}</ref>. Ci\u00f2 che la sola ragione non pu\u00f2 stabilire \u00e8 se il mondo \u00e8 eterno o se \u00e8 stato creato nel tempo ovvero se ha un cominciamento. La verit\u00e0 della seconda alternativa (la creazione con un inizio temporale) pu\u00f2 essere conosciuta, secondo Tommaso, solamente per fede a partire dalla rivelazione divina<ref>Summa contra gentiles, libro II, 31-37 e Summa theologiae, pars I quaestio 46</ref>. Dio, creando l'uomo, fornisce l'esistenza all'uomo secondo una dinamica simile a quella di atto e potenza, e lo rende quindi ente reale, fornito di esistenza (che \u00e8 propriamente definita da Tommaso [[actus essendi]] oltre che di essenza. Soltanto in Dio, atto puro, essenza ed esistenza coincidono. Il rapporto tra Dio (necessario) e la creatura (contingente) \u00e8 analogico in un solo senso: le creature sono simili a Dio. Il rapporto \u00e8 di somiglianza non univoca n\u00e9 equivoca. Secondo Tommaso tutti gli enti sono buoni, poich\u00e9 somigliano a Dio: \"bonum\" \u00e8 uno dei tre trascendenti (o [[trascendentali]]), ovvero di caratteri applicabili a ogni ente e perci\u00f2 trascendenti le categorie di Aristotele. Gli altri due sono \"unum\" e \"verum\".\n\n{{citazione necessaria|Nelle opere di Tommaso l'universo (o cosmo) ha una struttura rigorosamente gerarchica}}: posto al vertice da Dio che viene posto come al di l\u00e0 della fisicit\u00e0, governa da solo il mondo al di sopra di tutte le cose e gli enti; al di sotto di Dio troviamo gli angeli (forme pure e immateriali), ai quali Tommaso attribuisce la definizione di intelligenze motrici dei cieli anch'esse ordinate gerarchicamente tra di loro; poi un gradino pi\u00f9 in basso troviamo l'uomo, posto al confine tra il mondo delle sostanze spirituali e il regno della corporeit\u00e0, in ogni uomo infatti si ha l'unione del corpo (elemento materiale) con l'anima intellettiva (ovvero la forma, che secondo Tommaso costituisce l'ultimo grado delle intelligenze angeliche): l'uomo \u00e8 l'unico ente che fa parte sia del mondo fisico, sia del mondo spirituale.\nTommaso crede che la conoscenza umana cominci con i sensi: l'uomo, non avendo il grado di intelligenza degli angeli, non \u00e8 in grado di apprendere direttamente gli intelligibili, ma pu\u00f2 apprendere solamente attribuendo alle cose una forma e quindi solamente grazie all'esperienza sensibile.\n\n{{citazione necessaria|Un'altra facolt\u00e0 necessaria che caratterizza l'uomo \u00e8 la sua tendenza a realizzare pienamente la propria natura ovvero compiere ci\u00f2 per cui \u00e8 stato creato}}. Ciascun uomo infatti corrisponde all'idea divina su cui \u00e8 modellato, di cui l'uomo \u00e8 consapevole e razionale, conscio delle proprie finalit\u00e0, alle quali si dirige volontariamente avvalendosi dell'uso dell'intelletto: l'uomo prende le proprie decisioni sulla base di un ragionamento pratico, attraverso il quale tra due beni sceglie sempre quello pi\u00f9 consono al raggiungimento del suo fine. Nel fare ci\u00f2 segue la [[Legge morale naturale|Legge naturale]], che \u00e8 scritta nel cuore dell'uomo. La legge naturale, che \u00e8 un riflesso della [[Legge eterna]], deve essere il fondamento della [[Legge positiva]], cio\u00e8 l'insieme delle norme che gli uomini stabiliscono storicamente in un dato tempo ed in un dato luogo.\n\nAl di sotto dell'uomo troviamo le piante e le varie molteplicit\u00e0 degli elementi.\n\n=== Concezione della donna ===\n[[File:Domenico Ghirlandaio Madonna and Child enthroned between Angels and Saint c 1486.jpg|thumb|right|[[Sacra conversazione di Monticelli]] ([[Domenico Ghirlandaio|Ghirlandaio]], XV secolo)]]\n\nTommaso riprende e cita, nella prima parte della ''Summa theologiae'', alle questioni 92 e 99, l'affermazione di Aristotele (''De generatione et corruptione'' 2,3) per cui la donna sarebbe un uomo mancato (''mas occasionatus''). L'aquinate afferma che \"rispetto alla natura particolare la femmina \u00e8 un essere difettoso e manchevole\" (I, 92, 1)<ref>{{cita libro | url = https://books.google.it/books?id=KZ2upLS89bUC&pg=PA831&lpg=PA831 | titolo = La Somma Teologica. Sola trad. italiana: Volume 1 - Prima Parte | pagina = 831 | accesso = 5 aprile 2020 | editore = Edizioni Studio Domenicano | ISBN = 978-88-7094-224-8 | urlarchivio = https://archive.today/20200404221017/https://books.google.it/books?id=KZ2upLS89bUC&pg=PA831&lpg=PA831&dq=%22Infatti+la+virt%C3%B9+attiva+racchiusa+nel+seme+del+maschio+tende%22&source=bl&ots=69KGQFQHmF&sig=ACfU3U29bqlX_VrtRA91N9D--ZkW3YvRAw&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwin1Z6Y5M_oAhUJJZoKHSwIACAQ6AEwAnoECAsQKw%23v=onepage&q=%22Infatti%20la%20virt%C3%B9%20attiva%20racchiusa%20nel%20seme%20del%20maschio%20tende%22&f=false | dataarchivio = 4 aprile 2020 | urlmorto = no }}</ref>:\n{{citazione|Infatti la virt\u00f9 attiva racchiusa nel seme del maschio tende a produrre un essere perfetto simile a s\u00e9, di sesso maschile, e il fatto che ne derivi una femmina pu\u00f2 dipendere dalla debolezza della virt\u00f9 attiva, o da un'indisposizione della materia, o da una trasmutazione causata dal di fuori, per esempio dai venti australi, che sono umidi, come dice il filosofo.}}\n\nMa aggiunge: {{citazione|Rispetto invece alla natura nella sua universalit\u00e0, la femmina non \u00e8 un essere mancato, ma \u00e8 espressamente voluto in ordine alla generazione. Ora, l'ordinamento della natura nella sua universalit\u00e0 dipende da Dio, il quale \u00e8 l'autore universale della natura. Quindi, nel creare la natura, egli produsse non solo il maschio, ma anche la femmina 2. Ci sono due specie di sudditanza. La prima, servile, \u00e8 quella per cui chi \u00e8 a capo si serve dei sottoposti per il proprio interesse: e tale dipendenza sopravvenne dopo il peccato. Ma vi \u00e8 una seconda sudditanza, economica o politica, in forza della quale chi \u00e8 a capo si serve dei sottoposti per il loro interesse e per il loro bene. E tale sudditanza ci sarebbe stata anche prima del peccato, poich\u00e9 senza il governo dei pi\u00f9 saggi sarebbe mancato il bene dell'ordine nella societ\u00e0 umana. E in questa sudditanza la donna \u00e8 naturalmente soggetta all'uomo: poich\u00e9 l'uomo ha per natura un pi\u00f9 vigoroso discernimento razionale. |Somma teologica, I, 92, 1, ad 1}}\n{{citazione|la diversit\u00e0 dei sessi rientra nella perfezione della natura umana|Somma teologica, I, 99, 2, ad 1.}}\n\n== Importanza ed eredit\u00e0 ==\n{{vedi anche|Tomismo}}\n[[File:St. Thomas Aquinas Confounding Averroes.jpg|thumb|Tommaso disputa con Averro\u00e8]]\n[[File:Lippo Memmi - Triumph of St Thomas Aquinas - WGA15020.jpg|thumb|''Trionfo di san Tommaso'', di Lippo Memmi]]\n[[File:Benozzo Gozzoli - Triumph of St Thomas Aquinas - WGA10334.jpg|thumb|''Trionfo di san Tommaso'', di Benozzo Gozzoli]]\nSan Tommaso fu uno dei pensatori pi\u00f9 eminenti della [[Scolastica (filosofia)|filosofia Scolastica]], che verso la met\u00e0 del [[XIII secolo]] aveva raggiunto il suo apice.\nEgli indirizz\u00f2 diversi aspetti della filosofia del tempo: la questione del rapporto tra fede e ragione, le tesi sull'anima (in contrapposizione ad [[Averro\u00e8]]), le questioni sull'autorit\u00e0 della religione e della teologia, che subordina ogni campo della conoscenza.\n\nTali punti fermi del suo pensiero furono difesi da diversi suoi seguaci successivi, tra i quali [[Reginaldo da Piperno]], [[Tolomeo da Lucca]], [[Giovanni di Napoli]], il domenicano francese [[Giovanni Capreolus]] e [[Antonino di Firenze]].\nInfine per\u00f2, con la lenta dissoluzione della Scolastica, si ebbe parallelamente anche la dissoluzione del [[Tomismo]], col conseguente prevalere di un indirizzo di pensiero [[nominalismo|nominalista]] nel successivo sviluppo della filosofia, e una progressiva sfiducia nelle possibilit\u00e0 metafisiche della [[ragione]],<ref>\u00abN\u00e9 prima n\u00e9 dopo, si \u00e8 pensato con tanta precisione, con tanta intima sicurezza [[logica]], quanto nell'epoca dell'alta [[Scolastica (filosofia)|Scolastica]]. L'essenziale \u00e8 che allora il puro [[pensiero]] si svolgeva con matematica sicurezza di idea in idea, di giudizio in giudizio, di conclusione in conclusione\u00bb ([[Rudolf Steiner]], ''La filosofia di Tommaso d'Aquino'', II, ''Opera Omnia'', 74). Steiner aggiungeva che \u00abil nominalismo \u00e8 il padre di tutto lo [[scetticismo]] moderno\u00bb (conferenza del marzo 1908, cit. in ''Posizione dell'antroposofia nei confronti della filosofia'', O.O., 108).</ref> che indurr\u00e0 [[Lutero]] a giudicare quest'ultima \u00abcieca, sorda, stolta, empia e sacrilega\u00bb.<ref>Martin Lutero, ''Servo arbitrio'', WA 51, 126.</ref>\n\n{{citazione necessaria|Oggigiorno il pensiero di Tommaso d'Aquino trova ampio consenso anche in ambienti non cattolici (studiosi [[protestante|protestanti]] [[Stati Uniti d'America|statunitensi]], ad esempio) e perfino non cristiani, grazie al suo metodo di lavoro, fortemente razionale e aperto a fonti e contributi di ogni genere: la sua indagine intellettuale procede dalla [[Bibbia]] agli autori [[paganesimo|pagani]], dagli [[ebreo|ebrei]] ai [[musulmano|musulmani]], senza alcun pregiudizio, ma tenendo sempre il suo centro nella Rivelazione cristiana, alla quale ogni cultura, dottrina o autore antico faceva capo.\n}}\nIl suo operato culmina nella ''[[Summa Theologiae]]'' (cio\u00e8 \"Il complesso di [[teologia]]\"), in cui tratta in maniera sistematica il rapporto fede-ragione e altre grandi questioni teologiche.\n\n{{citazione necessaria|[[Sant'Agostino|Agostino]] vedeva il rapporto fede-ragione come un [[circolo ermeneutico]] (dal greco ''ermeneuo'', cio\u00e8 \"interpreto\") in cui ''credo ut intelligam et intelligo ut credam'' (ossia \"credo per comprendere e comprendo per credere\"). Tommaso porta la [[fede]] su un piano superiore alla [[ragione]], affermando che dove la ragione e la filosofia non possono proseguire inizia il campo della fede e il lavoro della teologia.}} Dunque, fede e ragione sono certamente in circolo ermeneutico e crescono insieme sia in filosofia che in teologia. Mentre per\u00f2 la filosofia parte da dati dell'esperienza sensibile o razionale, la teologia inizia il circolo con i dati della fede, su cui ragiona per credere con maggiore consapevolezza ai misteri rivelati. La ragione, ammettendo di non poterli dimostrare, riconosce che essi, pur essendo al di sopra di s\u00e9, non sono mai assurdi o contro la ragione stessa: fede e ragione, sono entrambe dono di [[Dio]] e non possono contraddirsi. Questa posizione esalta ovviamente la ricerca umana: ogni verit\u00e0 che io posso scoprire non minaccer\u00e0 mai la [[Rivelazione]] anzi, rafforzer\u00e0 la mia conoscenza complessiva dell'opera di Dio e della Parola di Cristo. Si vede qui un esempio tipico della fiducia che nel [[Medioevo]] si riponeva nella ragione umana. Nel [[XIV secolo]] queste certezze andranno in crisi, coinvolgendo l'intero impianto culturale del periodo precedente.\n\nLa teologia, in ambito puramente speculativo, rispetto alla tradizione classica, era considerata una forma inferiore di sapere, poich\u00e9 usava in prestito gli strumenti della filosofia, ma Tommaso fa notare, citando Aristotele, che anche la filosofia non pu\u00f2 dimostrare tutto, perch\u00e9 sarebbe un processo all'infinito. Egli distingue due tipi di [[scienza|scienze]]: quelle che esaminano i propri principi e quelle che ricevono i principi da altre scienze. L'ideale, per uno spirito concreto come Tommaso, sarebbe superare la fede e raggiungere la conoscenza ma, sui misteri fondamentali della [[Rivelazione]], questo non \u00e8 possibile nella vita terrena del [[Corpo (esoterismo)|corpo]]. Avverr\u00e0 nella vita eterna dello [[spirito (filosofia)|spirito]].\n\nLa [[filosofia]] \u00e8 dunque ''ancilla theologiae'' e ''regina scientiarum'', prima fra i saperi delle scienze. Il primato del sapere teologico non \u00e8 nel metodo, ma nei contenuti divini che affronta, per i quali \u00e8 sacrificabile anche la necessit\u00e0 filosofica.\n\nIl punto di discrimine fra filosofia e teologia \u00e8 la dimostrazione dell'esistenza di Dio; dei due misteri fondamentali della Fede (Trinitario e Cristologico), la ragione pu\u00f2 dimostrare solamente il primo, l'esistenza di Dio, mentre non pu\u00f2 dimostrare che questo Dio \u00e8 necessariamente Trinitario. Ci\u00f2 non \u00e8 un [[paradosso]] razionale, perch\u00e9 da una premessa falsa non possono che derivare nel sillogismo conseguenze false, \u00e8 pi\u00f9 semplicemente qualcosa che la ragione non pu\u00f2 spiegare: un Dio [[Uno (filosofia)|Uno]] e [[Trinit\u00e0 (cristianesimo)|Trino]]. Il maggior servizio che la ragione pu\u00f2 fare alla fede \u00e8 che non \u00e8 possibile nemmeno dimostrare il contrario, che Dio non \u00e8 Trinitario, che la negazione non dimostrabile della Trinit\u00e0 a sua volta porta conseguenze paradossali e contraddittorie, laddove invece la Sua affermazione per fede \u00e8 feconda di verit\u00e0 e conseguenze non contraddittorie. La ragione non pu\u00f2 entrare nella parte storica dei misteri religiosi, pu\u00f2 mostrare solo prove storiche che tal \"profeta\" \u00e8 esistito, ma non che era Dio, e il senso della Sua missione, che \u00e8 appunto un dato, un fatto a cui si pu\u00f2 credere o meno.\n\n{{citazione necessaria|Il primato della teologia verr\u00e0 fortemente discusso nei secoli successivi, ma sar\u00e0 anche lo studio praticato da tutti i filosofi cristiani nel [[Medioevo]] e oltre, tant'\u00e8 che [[Blaise Pascal|Pascal]] fece la sua famosa \"scommessa\" ancora nel [[XVII secolo]].}} La teologia era questione sentita dal popolo nelle sacre rappresentazioni, era il mondo dei medioevali e degli zelanti studenti che attraversavano a piedi le [[palude|paludi]] di [[Francia]] per ascoltare le ''lectiones'' dell'Aquinate nella prestigiosa Universit\u00e0 della ''[[Sorbona|Sorbonne]]'' di [[Parigi]], incontrandosi da tutta [[Europa]] <!--qui risiederebbero le origini culturali dell'[[Europa]] unita, ci\u00f2 che rende opportuna la precisazione -->.\n\nGli storici della filosofia richiamano l'attenzione anche sulla prevalenza dell'intelletto rispetto ad una prevalenza della volont\u00e0 nella vita intellettuale/spirituale dell'uomo. La prima \u00e8 seguita da San Tommaso e dalla sua scuola, mentre l'altra \u00e8 propria di [[San Bonaventura]] e della scuola francescana. Per Tommaso il fine supremo \u00e8 \"vedere Dio\", mentre per Bonaventura fine ultimo dell'uomo \u00e8 \"amare Dio\". Quindi per Tommaso la categoria pi\u00f9 alta \u00e8 \"il vero\", mentre per Bonaventura \u00e8 \"il bene\". Per ambedue per\u00f2, \"il vero\" \u00e8 anche \"il bene\", e \"il bene\" \u00e8 anche \"il vero\".\n\nIl pensiero di Tommaso ebbe influenza anche su autori non cristiani, a cominciare dal famoso pensatore ebreo [[Hillel da Verona]].\n\nA partire dal secondo Novecento poi il suo pensiero viene ripreso nel dibattito etico da autori cattolici e non, quali [[Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe]], [[Alasdair MacIntyre]], [[Philippa Ruth Foot]] e [[Jacques Maritain]].\n\n== Culto ==\nFu [[canonizzazione|canonizzato]] nel [[1323]] da [[papa Giovanni XXII]]. La sua memoria viene celebrata dalla [[Chiesa cattolica]] il 28 gennaio; la stessa, nella [[Forma straordinaria]], lo ricorda il 7 marzo. La Chiesa luterana lo ricorda l'8 marzo.\n\nSan Tommaso d'Aquino \u00e8 [[patrono]] dei [[teologia|teologi]], degli [[accademico|accademici]], dei [[libreria (negozio)|librai]] e degli [[studente|studenti]]. \u00c8 patrono della citt\u00e0 e della diocesi privernate e della Citt\u00e0 e della diocesi aquinate.\n\nL'11 aprile [[1567]] [[papa Pio V]] lo dichiar\u00f2 [[dottore della Chiesa]] con la [[bolla pontificia|bolla]] ''Mirabilis Deus''. \n\nIl 29 giugno [[1923]], nel VI centenario della canonizzazione, [[papa Pio XI]] gli dedic\u00f2 l'[[enciclica]] ''[[Studiorum Ducem]]''.\n\n== Opere di San Tommaso ==\n{{Div col}}\n=== Sintesi teologiche ===\n''Scriptum super libros Sententiarum''<br />\n''[[Summa contra Gentiles]]''<br />\n''[[Summa Theologiae]]''\n=== Questioni disputate ===\n''Quaestiones disputatae de Veritate''<br />\n''Quaestiones disputatae De potentia''<br />\n''Quaestio disputata De anima''<br />\n''Quaestio disputata De spiritualibus creaturis''<br />\n''Quaestiones disputatae De malo''<br />\n''Quaestiones disputatae De uirtutibus''<br />\n''Quaestio disputata De unione uerbi incarnati''<br />\n''Quaestiones de Quodlibet I-XII''\n=== Commenti biblici ===\n''Expositio super Isaiam ad litteram''<br />\n''Super Ieremiam et Threnos''<br />\n''Principium \u201cRigans montes de superioribus\u201d et \u201cHic est liber mandatorum Dei\u201d''<br />\n''Expositio super Iob ad litteram''<br />\n''Glossa continua super Evangelia (Catena Aurea)''<br />\n''Lectura super Mattheum''<br />\n''Lectura super Ioannem''<br />\n''Expositio et Lectura super Epistolas Pauli Apostoli''<br />\n''Postilla super Psalmos''\n=== Commenti ad Aristotele ===\n''Sententia Libri De anima''<br />\n''Sententia Libri De sensu et sensato''<br />\n''Sententia super Physicam''<br />\n''Sententia super Meteora''<br />\n''Expositio Libri Peryermenias''<br />\n''Expositio Libri Posteriorum''<br />\n''Sententia Libri Ethicorum''<br />\n''Tabula Libri Ethicorum''<br />\n''Sententia Libri Politicorum''<br />\n''Sententia super Metaphysicam''<br />\n''Sententia super Librum De caelo et mundo''<br />\n''Sententia super Libros De generatione et corruptione'' [[File:Tommaso - Super libros de generatione et corruptione - 4733257 00007.tif|thumb|''Super libros de generatione et corruptione'']]\n=== Altri commenti ===\n''Super Boetium De Trinitate''<br />\n''Expositio Libri Boetii De ebdomadibus''<br />\n''Super Librum Dionysii De divinis nomibus''<br />\n''Super Librum De Causis''\n=== Scritti polemici ===\n''Contra impugnantes Dei cultum et religionem''<br />\n''De perfectione spiritualis vitae''<br />\n''Contra doctrinam retrahentium a religione''<br />\n''De unitate intellectus contra Avveroistas''<br />\n''De aeternitate mundi''\n=== Trattati ===\n''[[De ente et essentia]]''<br />\n''De principiis naturae''<br />\n''Compendium theologiae seu brevis compilatio theologiae ad fratrem Raynaldum''<br />\n''De regno ad regem Cypri''<br />\n''De substantiis separatis''\n=== Lettere e pareri ===\n''De emptione et venditione ad tempus''<br />\n''Contra errores Graecorum''<br />\n''De rationibus fidei ad Cantorem Antiochenum''<br />\n''Expositio super primam et secundam Decretalem ad Archidiaconum Tudertinum''<br />\n''De articulis fidei et ecclesiae sacramentis ad archiepiscopum Panormitanum''<br />\n''Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 108 articulis''<br />\n''De forma absolutionis''<br />\n''De secreto''<br />\n''Liber De sortibus ad dominum Iacobum de Tonengo''<br />\n''Responsiones ad lectorem Venetum de 30 et 36 articulis''<br />\n''Responsio ad magistrum Ioannem de Vercellis de 43 articulis''<br />\n''Responsio ad lectorem Bisuntinum de 6 articulis''<br />\n''Epistola ad ducissam Brabantiae''<br />\n''De mixtione elementorum ad magistrum Philippum de Castro Caeli''<br />\n''De motu cordis ad magistrum Philippum de Castro Caeli''<br />\n''De operationibus occultis naturae ad quendam militem ultramontanum''<br />\n''De iudiciis astrorum''<br />\n''Epistola ad Bernardum abbatem casinensem''\n=== Opere liturgiche, prediche, preghiere ===\n''Officium de festo Corporis Christi ad mandatum Urbani Papae''<br />\n''Inno [[Adoro te devote]]''<br />\n''Collationes in decem precepta''<br />\n''Collationes in orationem dominicam''<br />\n''in Symbolum Apostolorum''<br />\n''in salutationem angelicam''\n{{Div col end}}\n\n== Traduzioni italiane  ==\n{{Div col}}\n* ''Lo specchio dell'anima, La sentenza di Tommaso d'Aquino sul \"De anima\" di Aristotele'', Traduzione e testo latino a fronte, Ed. San Paolo, Milano 2012. (\u00c8 tradotto anche il testo dell'Aristotele latino).\n* Catena aurea, Glossa continua super Evangelia\n** vol. 1, ''[[Vangelo secondo Matteo|Matteo]]'', Bologna 2006\n** vol. 2, ''Matteo'', Bologna 2007\n** vol. 3, ''[[Vangelo secondo Marco|Marco]]'', Bologna 2007\n* Commento ai Libri di [[Severino Boezio|Boezio]], ''Super Boetium De Trinitate'', ''Expositio Libri Boetii De Ebdomadibus'', Bologna, 1997\n* Commento ai ''Nomi Divini'' di Dionigi, ''Super Librum Dionysii de Divinis Nominibus''\n** vol. 1, Bologna 2004\n** vol. 2, (comprende anche ''De ente et essentia''), Bologna, 2004\n* Commento al ''Corpus Paulinum'', ''Expositio et lectura super Epistolas Pauli Apostoli''\n** vol. 1, ''[[lettera ai Romani|Romani]]'', Bologna 2004\n** vol. 2, ''[[prima lettera ai Corinzi|1 Corinzi]]'', Bologna 2004\n** vol. 3, ''[[seconda lettera ai Corinzi|2 Corinzi]]'', ''[[lettera ai Galati|Galati]]'', Bologna, 2004\n** vol. 4, ''[[lettera agli Efesini|Efesini]]'', ''[[lettera ai Filippesi|Filippesi]]'', ''[[lettera ai Colossesi|Colossesi]]'', Bologna, 2004\n** vol. 5, ''Tessalonicesi'', ''Timoteo'', ''[[lettera a Tito|Tito]]'', ''[[lettera a Filemone|Filemone]]'', Bologna, 2004\n** vol. 6, ''[[lettera agli Ebrei|Ebrei]]'', Bologna, 2004\n* Commento al ''[[Libro di Giobbe]]'', Bologna, 1995\n* Commento all<nowiki>'</nowiki>''[[Etica Nicomachea]]'' di [[Aristotele]], ''Sententia Libri Ethicorum'', in 2 volumi, Bologna, 1998\n* Commento alla ''Fisica'' di Aristotele, ''Sententia super Physicorum''\n** vol. 1, Bologna, 2004\n** vol. 2, Bologna, 2004\n** vol. 3, Bologna, 2005\n* Commento alla ''Metafisica'' di Aristotele, ''Sententia super Metaphysicorum''\n** vol. 1, Bologna, 2004\n** vol. 2, Bologna, 2005\n** vol. 3, Bologna, 2005\n* Commento alla ''Politica'' di Aristotele, ''Sententia Libri Politicorum'', Bologna, 1996, ISBN 88-7094-231-7\n* Commento alle ''Sentenze'' di Pietro Lombardo, ''Scriptum super Libros Sententiarum ''in 10 volumi, Bologna, Ed. ESD, 2002\n* Compendio di teologia, ''Compendium theologiae'', Bologna, 1995\n* I ''Sermoni'' e le due ''Lezioni inaugurali'', Bologna, 2003\n* ''La conoscenza sensibile'', Commenti ai libri di Aristotele: ''Il senso e il sensibile''; ''La memoria e la reminiscenza'', Bologna, 1997\n* ''La perfezione cristiana nella vita consacrata'', Bologna, 1995 \n*''De venerabili sacramentu altaris'', Bologna, 1996 \n* ''La Somma contro i Gentili'', ''Summa contra Gentiles''\n** vol. 1, (traduzione [[Tito Centi]]), Bologna, 2000\n** vol. 2, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001\n** vol. 3, (traduzione Tito Centi), Bologna, 2001\n* La ''Somma Teologica'', ''Summa Theologiae'', in 35 volumi\n* La ''Somma Teologica'', ''Summa Theologiae'', in 6 volumi, Bologna, Ed. ESD\n* Le ''Questioni Disputate'', ''Quaestiones Disputatae''\n** vol. 1, ''La Verit\u00e0'', Bologna, 1992\n** vol. 2, ''La Verit\u00e0'', Bologna, 1992\n** vol. 3, ''La Verit\u00e0'', Bologna, 1993\n** vol. 4, ''L'anima umana'', Bologna, 2001\n** vol. 5, ''Le virt\u00f9'', Bologna, 2002\n** vol. 6, ''Il male'', Bologna, 2002\n** vol. 7, ''Il male'', Bologna, 2003\n** vol. 8, ''La potenza divina'', Bologna, 2003\n** vol. 9, ''La potenza divina'', Bologna, 2003\n** vol. 10, ''Questioni su argomenti vari'', Bologna, 2003\n** vol. 11, ''Questioni su argomenti vari'', Bologna, 2003\n* Logica dell'enunciazione, Commento al libro di Aristotele ''Peri Hermeneias'', ''Expositio Libri Peryermenias'', Bologna, 1997\n* Opuscoli politici: ''Il governo dei principi'', ''Lettera alla duchessa del Brabante'', ''La dilazione nella compravendita'', Bologna, 1997\n* Opuscoli spirituali: Commenti al ''Credo'', ''Padre Nostro'', ''Ave Maria'', ''Dieci Comandamenti'', ''Ufficio e Messa per la Festa del Corpus Domini'', ''Le preghiere di san Tommaso'', ''Lettera a uno studente'', Bologna, 1999\n* Pagine di Filosofia: ''I principi della natura'', ''De principiis naturae ad fratrem Silvestrum'', sola trad. it., e antologia ragionata e commentata di altri brani filosofici di antropologia, gnoseologia, teologia naturale, etica, politica e pedagogia.\n\n=== Inni eucaristici ===\nA Tommaso d'Aquino sono classicamente attribuiti gli inni eucaristici per la solennit\u00e0 del [[Corpus Domini]],<ref>{{cita libro|titolo=I classici della teologia|curatori=Heinrich Fries, Georg Kretschmar|editore=Jaca Book|anno=2005|isbn=978-88-16-30402-4|url=https://books.google.it/books?id=iJZMfR0K9rsC&pg=PA97}}</ref> usati per secoli in occasione dell'adorazione eucaristica. Gli inni sono stati confermati nella liturgia solenne dal Concilio Vaticano II:\n*''[[Adoro te devote]]''\n*''[[Pange lingua]]'', che contiene al termine il ''[[Tantum ergo sacramentum]]'' \n*''[[Sacris sollemniis]]'' \n*[[Verbum supernum prodiens]]\n{{Div col end}}\n\n== Note ==\n<references/>\n\n=== Annotazioni ===\n<references group=\"Nota\"/>\n\n== Bibliografia ==\n* {{Cita libro|editore=Jacques Myt, Jacques Giunta|cognome=Tommaso d'Aquino|titolo=Super libros de generatione et corruptione|accesso=1\u00ba aprile 2015|data=1520| url = https://gutenberg.beic.it/webclient/DeliveryManager?pid=4733257}}\n*Thomas Aquinas; Richard J. Regan,\tCompendium of theology\tOxford University Press\t2009, 0195385314, 9780195385311\n* [[Aim\u00e9 Forest]], ''Saint Thomas d'Aquin'', P. Mellott\u00e9e, 1923\n* AA. VV., ''Le Ragioni del Tomismo dopo il centenario dell'enciclica \"Aeterni Patris\" '', [[Ares]], Milano, 1979\n* Maria Cristina Bartolomei, ''Tomismo e [[Principio di non contraddizione]]'', [[Cedam]], Padova, 1973\n* [[Giuseppe Barzaghi]], ''La Somma Teologica di San Tommaso d'Aquino, in Compendio''. Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2009\n* Inos Biffi, ''La teologia e un teologo. San Tommaso d'Aquino'', [[Edizioni Piemme]], Casale Monferrato ([[Alessandria|AL]]), [1984\n* [[Marie-Dominique Chenu]], ''Introduzione allo studio di S. Tommaso d'Aquino'', [[Libreria Editrice Fiorentina]], Firenze, 1953\n* [[Gilbert Keith Chesterton]], ''[[San Tommaso d'Aquino (Chesterton)|Tommaso d'Aquino]]'', Guida Editori, Napoli, 1992\n*Piero Coda, ''Contemplare e condividere la luce di Dio: la missione della Teo-logia in Tommaso d'Aquino'', Citt\u00e0 Nuova, Roma, 2014\n* Marco D'Avenia, ''La Conoscenza per Connaturalit\u00e0'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1992\n* [[Cornelio Fabro]], ''Introduzione a San Tommaso. La metafisica tomista e il pensiero moderno'', [[Edizioni Ares|Ares]], Milano, 1997\n* Cornelio Fabro, ''La nozione metafisica di partecipazione secondo S. Tommaso d'Aquino'', [[S.E.I.]], Torino, 1939\n* Umberto Galeazzi, ''L'etica Filosofica in Tommaso D'Aquino: Dalla Summa Theologiae Alla Contra Gentiles per Una Riscoperta Dei Fondamenti Della Morale'' Citt\u00e0 Nuova, Roma, 1989.\n* [[R\u00e9ginald Garrigou-Lagrange]], ''La Sintesi Tomistica'', [[Queriniana (casa editrice)|Queriniana]], Brescia, 1953\n* Alessandro Ghisalberti, ''Tommaso d'Aquino'', in ''Enciclopedia Filosofica'' (diretta da V. Melchiorre), vol. XII, 11655-11691, Bompiani, Milano, 2006\n* {{fr}} [[\u00c9tienne Gilson]], ''Saint Thomas Moraliste'', [[Librairie philosophique J. Vrin|J. Vrin]], [[Parigi]], 1974\n* {{fr}} \u00c9tienne Gilson, ''Realisme Thomiste et Critique de la Connaissance'', [[Librairie philosophique J. Vrin|J. Vrin]], Parigi, 1947\n* {{fr}} \u00c9tienne Gilson, ''Il tomismo: introduzione alla filosofia di San Tommaso d'Aquino'', Milano, Jaca Book 2011\n* Marcello Landi, ''Un contributo allo studio della scienza nel Medio Evo. Il trattato Il cielo e il mondo di Giovanni Buridano e un confronto con alcune posizioni di Tommaso d'Aquino'', in ''Divus Thomas'' 110/2 (2007) 151-185\n* Dietrich Lorenz, ''I Fondamenti dell'Ontologia Tomista'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1992\n* Amato Masnovo, ''San Agostino e S. Tomaso'', [[Vita e Pensiero (casa editrice)|Vita e Pensiero]], Milano, 1950\n* Ralph Mcinerny, ''L'analogia in Tommaso d'Aquino'', Armando, Roma, 1999\n* [[Battista Mondin]], ''Dizionario enciclopedico del pensiero di San Tommaso d'Aquino'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2002\n* Battista Mondin, ''Il Sistema Filosofico di Tommaso d'Aquino'', Massimo, Milano, 1985\n* [[Vittorio Possenti]], ''Filosofia e rivelazione'', [[Citt\u00e0 Nuova Editrice]], Roma, 1999\n* Michela Pereira, ''La filosofia nel Medioevo'', [[Carocci editore|Carocci]], Roma, 2008.\n*Emanuele Pili, ''Il'' taedium ''tra relazione e non-senso. Cristo crocifisso in Tommaso d'Aquino'', Citt\u00e0 Nuova, Roma, 2014\n* Pasquale Porro, ''Tommaso D'Aquino. Un profilo storico-filosofico'', Carocci Roma, 2012. \n* Giacomo Samek Lodovici, ''La felicit\u00e0 del bene. Una rilettura di Tommaso d'Aquino'', Vita e pensiero, Milano, 2002\n* Giacomo Samek Lodovici, ''L'esistenza di Dio'', Quaderni del Timone, 2005 ISBN 88-7879-009-5\n* {{es}} Ram\u00f3n Saiz-Pardo Hurtado, ''Intelecto-raz\u00f3n en Tom\u00e1s de Aquino. Aproximaci\u00f3n no\u00e9tica a la metaf\u00edsica'', EDUSC, Roma, 2005\n* Juan Jos\u00e9 Sanguineti, ''La Filosofia del Cosmo in Tommaso d'Aquino'', Ares, Milano, 1986\n* Fausto Sbaffoni, ''San Tommaso d'Aquino e l'Influsso degli Angeli'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1993\n* {{en}}Robert Schimdt, ''The Domain of Logic According to Saint Thomas Aquinas'', Martinus Nijhoff, L'Aia (Paesi Bassi), 1966\n* Rolf Sch\u00f6nberger, ''Tommaso d'Aquino'', Il Mulino, Bologna, 2002\n* Mario Sgarbossa, ''I Santi e i Beati della Chiesa d'Occidente e d'Oriente'', II edizione, Edizioni Paoline, Milano, 2000, ISBN 88-315-1585-3\n* Raimondo Spiazzi, [[Ordine dei Frati Predicatori|O.P.]] ''San Tommaso d'Aquino: biografia documentata'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 1997\n* [[Rudolf Steiner]], ''La filosofia di Tommaso d'Aquino'', conferenze del 1920, trad. it., editrice Antroposofica, 2013\n* Alfonso Tisi, ''San Tommaso d'Aquino e Salerno'', Grafica Jannone-Salerno, Salerno, 1974\n* Jean-Pierre Torrell, ''Tommaso d'Aquino. L'uomo e il teologo'', Casale Monferrato, Piemme, 1994\n* Jean-Pierre Torrell, ''Tommaso d'Aquino. Maestro spirituale'', [[Citt\u00e0 Nuova]], Roma, 1998\n* Jean-Pierre Torrell, ''Amico della verit\u00e0. Vita e opere di Tommaso d'Aquino'', Edizioni Studio Domenicano, Bologna, 2006.\n* [[Sofia Vanni Rovighi]], ''Introduzione a Tommaso d'Aquino'', [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]], Bari, 2002\n* Angelus Walz, Paul Novarina, ''Saint Thomas d'Aquin'', Parigi, B\u00e9atrice-Nauwelaerts, 1962\n* James Weisheipl, ''Tommaso d'Aquino. Vita, pensiero, opere'', [[Jaca Book]], Milano, 2003\n* [[Louis de Wohl]], ''La Liberazione del Gigante'', Milano: BUR Rizzoli, 2002."
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